Oltre il 40% degli allievi delle superiori deve
recuperare
E fra questi quasi la metà ha grossi problemi con la matematica
Fioroni: "Troppi studenti con i debiti.
Torniamo agli esami di riparazione".
la Repubblica
31/7/2007
ROMA - Gli studenti
italiani accumulano quelli che si chiamano debiti formativi, ma non
c'è alcuna certezza che le lacune vengano colmate. Ecco perché il
ministro della Pubblica Istruzione, Giuseppe Fioroni, propone di
tornare al passato, ripristinando gli esami di riparazione.
Il titolare del dicastero di viale Trastevere ha commentato i dati
sugli scrutini delle classi intermedie delle scuole secondarie. Si
tratta di dati preoccupanti, se si pensa che il 41% degli studenti
accumula un debito di formazione. La percentuale maggiore, 44%,
riguarda lo studio della matematica, seguito dalle lingue straniere.
La questione è che questi arretrati, accumulati soprattutto al secondo
e al quarto anno, raramente vengono recuperati. Solo il 60% dei
ragazzi in questa situazione, infatti, frequenta i corsi di recupero,
e, fra questi, appena il 40% lo fa con successo. Ragione per cui
soltanto uno studente su quattro colma la lacuna.
Il debito pubblico è sì un problema grave, ma quello scolastico "ci
dovrebbe preoccupare di più", dice il ministro che non vuol sentir
parlare di "smantellamento" degli arretrati. Al contrario, "bisogna
avere una certificazione certa del loro superamento, per evitare che
tre studenti su quattro si presentino alla maturità con questo
fardello di lacune". Se l'obiettivo è colmare il debito di formazione,
i corsi di recupero, che pure "vanno potenziati", non bastano. Serve
"una seria riflessione sul ripristino degli esami di riparazione".
Bisogna tornare a rimandare gli studenti a settembre, insomma. I tempi
per il ritorno alle vecchie abitudini non sono ancora certi. Fioroni
si è limitato a dire che avvierà un monitoraggio nelle scuole per
vagliare il consenso alla sua proposta. Poi si vedrà.
Intanto sono giunte le prime, discordanti, reazioni. Un secco no
arriva dalla senatrice di Rifondazione Comunista, Giovanna Capelli,
per la quale "il recupero va fatto nel corso dell'anno, con un
insegnamento pomeridiano, anche individuale", mentre l'esame di
riparazione "scaricherebbe tutto sulle spalle della famiglia, che nel
corso dell'estate dovrebbe pagare ripetizioni per i figli". Sulla
stessa lunghezza d'onda Francesco Scrima, segretario generale della
Cisl-Scuola, per cui "bisogna evitare il lezionificio, quel sistema di
lezioni a pagamento che non tutti si possono permettere".
Docenti e presidi stanno invece col ministro. Rino Di Meglio,
coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti, parla di "ipotesi
ragionevole, sensata". Giorgio Rembado, presidente dell'Associazione
Nazionale Presidi, parla di un sistema di recupero-debiti
"farraginoso", per cui il ritorno degli esami di riparazione è
benvenuto, sempre che "serva come verifica, e non come alibi per
spostare la fase del recupero dall'interno all'esterno della scuola".
Fioroni si è soffermato in particolare sull'emergenza-matematica. "Non
sarà il mio mestiere", cantava a questo proposito Antonello Venditti.
E a giudicare dai dati del ministero, ad avere problemi con la
matematica sono in tanti, ben il 44% degli studenti delle secondarie.
Una bestia nera che accomuna Nord e Sud, Centro e Isole, allievi del
liceo scientifico e degli istituti professionali. Il ministro arriva a
parlare di emergenza formativa, "legata non ai programmi e ai loro
contenuti, ma alla capacità di far appassionare i ragazzi allo studio
della materia". Fioroni intende insediare presso il Ministero un
comitato di matematici, docenti di scuole medie superiori e
università. Perché c'è bisogno di proposte per superare l'emergenza,
"perché bisogna far capire che la matematica non è un club esclusivo
per pochi, ma un esercizio che ha attinenze con la realtà".