A Palazzo Chigi il confronto a oltranza tra il premier e le parti sociali Pensioni, trattative nella notte. Poi l'intesa.
Dal 2008 si potrà andare in pensione di
anzianità con 58 anni e 35 di contributi; Il Corriere della Sera del 20/7/2007
Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, nella
notte a Palazzo Chigi (Ansa) LAVORI USURANTI - L'accordo tra l'esecutivo e i sindacati prevede che dall'aumento dell'età di pensionamento saranno esclusi 1,4 milioni di lavoratori impegnati in attività considerate usuranti. E' poi stato stabilito il rinvio al 2010 dell'applicazione dei nuovi coefficienti di calcolo del montante contributivo. La definizione dei nuovi coefficienti sarà messa a punto da una Commissione che dovrà decidere la revisione entro il 2008.
LE «FINESTRE»
- Il ministro del Lavoro, il ds Cesare Damiano, ha spiegato che una
commissione studierà la possibilità di aprire quattro finestre invece
di due dal 2008 per coloro che hanno maturato quarant'anni di
anzianità contributiva. La compensazione di questa spesa potrebbe
arrivare dall'apertura delle finestre per il pensionamento all'età di
vecchiaia per le donne e gli uomini. Sempre Damiano ha poi fatto
sapere che il governo punta a firmare lunedì con le parti sociali il
protocollo sulla riforma del sistema previdenziale, le pensioni basse
e gli ammortizzatori sociali. «ACCORDO A COSTO ZERO» - Netto anche il commento del ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa: - «Abbiamo scritto l'ultimo capitolo della riforma pensionistica». «Si correggono - ha poi sottolineato - le carenze di carattere sociale e finanziario e lo si fa senza alterare l'equilibrio dei conti pubblici. È un risultato notevole che abbiamo inseguito a lungo. Spesso in un clima rumoroso e di eccessiva sfiducia. Valeva la pena di passare la notte in bianco per inseguirlo fino all'ultimo». «L'accordo sulle pensioni avrà un costo netto pari a zero» ha infine aggiunto il ministro, chiarendo che i costi delle nuove misure - un miliardo all'anno per dieci anni - saranno coperti interamente dall'interno del sistema previdenziale.
I SINDACATI
- Più orientati alla cautela i primo commenti delle parti sindacali.
«È stato un confronto duro e difficile - ha detto il segretario
generale della Cgil, Guglielmo Epifani -. La Cgil ha firmato per presa
d'atto il documento del governo riservandosi di fare tutti gli
approfondimenti lunedì sul testo finale e completo». «Abbiamo
dimostrato, contrariamente a come ci volevano dipingere, di non voler
tutelare i padri contro i figli - ha invece commentato il leader della
Uil, Luigi Angeletti - . Abbiamo letto decine di articoli e commenti
che ci accusavano di essere conservatori. Abbiamo dimostrato che non è
così e questa è la cosa più importante». Decisamente in controtendenza
Raffaele Bonanni, segretario della Cisl, a cui l'intesa raggiunta
sembra davvero piacere: «Il nostro - ha evidenziato - è un giudizio
molto, molto positivo sulla riforma delle pensioni presentata dal
governo». |