Dal '99 i fondi per i libri di testo gratuiti
non sono aumentati di un centesimo.

da TuttoscuolaNews N. 302, 23 luglio 2007

 

Era l'estate del 1999, otto anni fa, e il Consiglio dei Ministri varava, in attuazione della legge finanziaria 1999, un provvedimento per la fornitura gratuita o semigratuita dei libri di testo agli alunni meno abbienti che stavano adempiendo all'obbligo scolastico nella scuola media e per la fornitura di libri in comodato d'uso degli studenti delle superiori meno abbienti.

Il fondo complessivo ammontava a 200 miliardi di vecchie lire: 150 miliardi per la prima quota ai meno abbienti che assolvevano all'obbligo e 50 miliardi per la seconda quota in comodato d'uso.

Per i poco più di 800 mila studenti considerati meno abbienti l'accesso al beneficio era consentito a condizione che il reddito familiare non superasse i 30 milioni di lire annue.
Da allora, ogni anno, quel provvedimento viene confermato senza cambiare nulla (ad eccezione della conversione in euro e dell'inserimento delle province autonome). I 150 miliardi della prima quota sono diventati 77.468.250 euro (150 miliardi di lire esatti esatti); la seconda quota di 50 miliardi è diventata di 25.882.750 euro (50 miliardi esatti). Il reddito familiare è diventato ora pari a 15.493,71 (pari ai 30 milioni di lire annue di allora).

Le percentuali per regione di famiglie al di sotto di quel reddito sono rimaste ferme, anche nei decimali, ad allora, come se il tempo si fosse fermato.

Anche la popolazione scolastica assunta a riferimento per calcolare le quote di studenti meno abbienti è rimasta la stessa, ovunque.

Incantesimo? O pigrizia nel calcolo?

Tutto fermo, dunque, ma certamente non l'inflazione, che ha eroso il valore delle risorse erogate.

In ogni caso il ministro Fioroni in più sedi, anche in un incontro con le Regioni, si è impegnato a incrementare i fondi per il diritto allo studio, anche alla luce dell'elevamento dell'obbligo scolastico.