Il Nord più del Sud è in attesa
della stabilizzazione dei posti di sostegno.
da
Tuttoscuola, 21/7/2007
Un altro anno di purgatorio, dunque,
prima che i posti di sostegno trovino la necessaria stabilizzazione
che dovrebbe assicurare più stabilità e continuità dei docenti che
seguono alunni disabili.
Per questo anno appena concluso (e con tutta probabilità anche per il
nuovo anno scolastico che sta per cominciare) le regioni che soffrono
per maggiore tasso di posti di sostegno in deroga e, conseguentemente,
di maggior precarietà del personale docente preposto si trovano tutte
al Nord.
Rispetto ad una
media nazionale del 43,7% di posti di sostegno in deroga (su
cui annualmente, come vuole la legge, vengono nominati docenti con
contratto a tempo determinato fino al 30 giugno, termine delle
attività didattiche), la Lombardia ha il 53,7% di posti in deroga,
seguita dall’Emilia Romagna (52,3%), Veneto (51,8%) e Toscana (51,1%).
Chi invece sta bene in termini di stabilità del personale e minor
incidenza di posti di sostegno in deroga è il sud, dove la Basilicata
ha solamente il 22,6% di posti in deroga, seguita dall’Abruzzo
(27,4%), dalla Puglia (30,4%) e dalla Campania (33,2%).
Riteniamo che nella prossima operazione di stabilizzazione del
personale con superamento (probabilmente graduale) dei posti
attualmente in deroga, si dovrà cominciare proprio da quelle regioni
che attualmente registrano i più alti tassi di posti in deroga.
Ma forse ancora – e qui la storia si fa complessa e tormentata –
occorrerà mettere mano, sempre per una esigenza di perequazione tra i
territori, ad una applicazione corretta delle certificazioni di
disabilità previste da un regolamento del febbraio 2006 varato dal
Consiglio dei ministri (con l’acquisizione di pareri del Consiglio di
Stato, della Conferenza unificata e delle commissioni parlamentari) e
rimasto tuttora non applicato.