Assegni ai bravi, ma senza copertura.
Marco Gasparini da ItaliaOggi del
24/7/2007
Rischia di restare sulla carta la riforma varata
dal ministero della pubblica istruzione per promuovere l'eccellenza
degli studenti dei licei e dell'ultimo triennio degli istituti
superiori. Il decreto legislativo attuativo della legge n. 1/2007
(riordino degli esami di stato e raccordo fra scuola e università)
approvato in via preliminare dal governo venerdì scorso stanzia,
infatti, 5 milioni di euro per la valorizzazione dei percorsi
formativi.
Un pacchetto di misure che prevede, da un lato, un sistema di
certificazione dei risultati di eccellenza da conseguire sulla base di
un programma nazionale varato ogni anno per decreto dal ministero
anche con competizioni nazionali, olimpiadi e certamina individuali e
di gruppo tra i vari istituti e, dall'altro, l'attribuzione di
riconoscimenti, benefit e premi in danaro per gli studenti risultati
più meritevoli.
In palio anche viaggi all'estero, ammissione a tirocini formativi e
l'assegnazione di crediti da spendere per l'ingresso nelle università.
Il sistema di valorizzazione delle scuole superiori, si legge nel
provvedimento, è infatti stato organizzato in modo da garantire un più
efficace legame con i campus e la partecipazione diffusa degli
studenti a prescindere dal tipo di scuola frequentata e secondo
procedure che assicurino il superamento di eventuali ostacoli alle
pari opportunità legati a variabili di «genere, cultura, lingua e di
disabilità». Propositi che rischiano tuttavia di incagliarsi sul
nascere contro i meccanismi di copertura finanziaria del
provvedimento. Sui conti del ministro dell'istruzione Fioroni pesa,
infatti, tra l'altro l'incognita dei maggiori oneri sostenuti nel 2006
per onorare il rinnovo del contratto del personale scolastico relativo
al biennio 2004/2005.
Oltre 42 miliardi di euro che hanno fatto lievitare del 15,6% la spesa
corrente rispetto all'esercizio precedente, come si evince dal
rendiconto dello stato ora all'esame delle camere.
Problemi di budget a parte è la stessa procedura di finanziamento del
decreto delegato che sarà ora sottoposto al parere delle commissioni
parlamentari a porre alcuni interrogativi.
Le risorse necessarie a far decollare il sistema dell'eccellenza
dovranno infatti essere reperite sulla base delle misure contenute
nella legge delega n. 1 approvata all'inizio dell'anno.
Quest'ultima fa tuttavia leva su accantonamenti e risparmi di spesa
risalenti alle manovre finanziarie varate nel 2001, nel 2003 e nel
2004. L'uso di queste risorse renderà pertanto necessarie ulteriori
variazioni contabili rispetto a cui l'ultima parola non sarà quella di
Fioroni ma del ministro dell'Economia.