Da settembre i nuovi programmi saranno
sperimentati Addio ai piani individuali di studio. Ogni insegnante potrà calibrare le lezioni in base alla classe da ItaliaOggi del 17/7/2007
I nuovi programmi per la scuola dell'infanzia,
le elementari e le medie sono pronti. Il ministro della pubblica
istruzione, Beppe Fioroni, (si veda la notizia data in anteprima da
ItaliaOggi mercoledì scorso) li ha licenziati e inviati al Consiglio
nazionale della pubblica istruzione. Entro fine mese dovrebbe giungere
il parere del parlamentino della scuola, ad agosto i testi, allegati a
un decreto, saranno inviati alla Corte dei conti per la registrazione.
Per arrivare a fine agosto-inizio settembre ai docenti di tutte le
scuole. Si tratta non di programmi definitivi, ma sperimentali, per
espressa volontà di Fioroni. La sperimentazione durerà due anni e solo
a partire dal 2009 le nuove indicazioni sostituiranno definitivamente
quelle allegate al decreto legislativo n. 59 del 2004. Ovvero i
programmi morattiani. Con la sperimentazione, il ministro si è
lasciano un margine di intervento per eventuali correzioni. E del
resto, sarebbe stato impossibile imporre programmi integralmente
tassativi quando i libri adottati sono quelli del vecchio regime.
Così, invece, si innesta il cambiamento, ma gradualmente. Sparisce il
Pecup, il piano di studio personalizzato, e non ci saranno più neppure
i lunghi elenchi di Osa, conoscenze e abilità. Sono stati, per
l'eccessivo lavoro burocratico che richiedevano, uno dei motivi di
maggiore critica ai programmi morattiani. Ogni insegnante, invece,
potrà tarare i piani di studio così come riterrà opportuno, alla luce
del gruppo classe che ha. Per ciascun livello di scolarità (infanzia,
primaria e secondaria di primo grado) vengono individuati traguardi di
sviluppo della competenza per singolo campo di esperienza, area e
discipline. Gli obiettivi di apprendimento sono definiti in relazione
al terzo e al quinto anno della scuola primaria e al terzo anno della
scuola secondaria di primo grado Per la scuola dell'infanzia tra i
campi di esperienza che gli insegnanti dovranno sviluppare vi è quello
legato al corpo e la movimento. Sarà stata la vicenda, comunque
inquietante, della scuola di Rignano Flaminio, ma nei programmi
sputano, tra le competenze che i bambini dovranno avere, anche la
conoscenza del proprio corpo, di cosa fa bene e cosa fa male, delle
«differenze sessuali e di sviluppo». Attenzione, poi,
all'apprendimento della lingua italiana, ma anche al consolidamento di
quella materna qualora questa dovesse essere differente.
Un'attenzione, nelle intenzioni dei pedagogisti, che dovrebbe aiutare
lo sviluppo di una cultura dell'accoglimento e dell'integrazione.
Nella scuola del primo ciclo gli apprendimenti vengono organizzati in
base a tre aree: linguistico-artistico-espressiva;
storico-geografico-sociale, matematico-scientifico-tecnologico.
L'obiettivo principale, alle elementari, sarà di promuovere l'alfabetizzazione
di base. Nelle nuove indicazioni, stilate dalla commissione presieduta
da Mario Ceruti, poco cambia per la storia e e la geografia. La caduta
dell'Impero Romano continuerà a segnare la linea di demarcazione fra
il programma della scuola primaria e quello della secondaria di primo
grado. L'ultimo anno delle medie dovrà essere dedicato al Novecento,
in particolare alle vicende dello stato italiano. Alle medie è
rimandato anche lo studio dell'Europa e degli altri continenti. Tra le
novità, salta l'economia domestica che aveva introdotto la Moratti
nell'area tecnologica della secondaria di primo grado. Più spazio,
invece, ai computer e all'informatica. |