Minimizzare i costi, cioè ridurre l'onere a carico delle scuole
per gli adempimenti statistici relativi alla valutazione del sistema di istruzione.

E in Italia si valutano solo gli studenti.

di Iaia Vantaggiato da ItaliaOggi del 26/6/2007

 

Minimizzare i costi, cioè ridurre l'onere a carico delle scuole per gli adempimenti statistici relativi alla valutazione del sistema di istruzione. È l'obiettivo della direttiva, firmata, ma non ancora protocollata, del ministero della pubblica istruzione che organizza e indirizza gli obiettivi generali delle politiche educative nazionali per l'anno scolastico 2007-2008 cui dovrà ispirarsi l'Invalsi per lo svolgimento della propria attività istituzionale, ovvero la valutazione. Che è sempre e soltanto degli studenti. Invalsi che, stando a un emendamento governativo passato in commissione cultura alla camera, a regime dovrà restringere i vertici a solo tre componenti. Intanto, si stabilisce che per il prossimo anno ci saranno prove di valutazione degli studenti, limitate ai momenti di ingresso e di uscita dai differenti livelli di scuola, ed effettuate da rilevatori esterni, possibilmente insegnanti di altre scuole e ´adeguatamente formati'; la messa a disposizione dei risultati della valutazione per favorire, secondo un modello europeo, i processi di autoanalisi e di autovalutazione; la partecipazione ai progetti di ricerca internazionali e comunitari e collaborazione con l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), con la International association for the evaluation of educational achievement (Iea) e con la Ue. L'Invalsi, chiamato a collaborare con le strutture dell'Unione europea, non potrà esimersi dal lavorare con la direzione generale per il personale della scuola al fine di promuovere la cultura della valutazione nonché formulare proposte al ministero della pubblica istruzione ´per la piena attuazione del sistema di valutazione dei dirigenti scolastici'. Ma la stretta, è evidente, riguarda l'organizzazione interna dell'Invalsi, chiamato a ridefinire il proprio assetto organizzativo coerentemente alle sue proprie finalità e al dettato del decreto legislativo n. 286 del 2004 poi modificato dalla Finanziaria del 2007. Che chiede, nell'ordine, meno sprechi e maggior trasparenza.