Viceministro Bastico:
"Così ho scelto i temi".

"La prova di italiano deve essere occasione per esprimere se stessi"

 La Stampa  del 20/6/2007


ROMA
«Ho scelto il tema dell’immigrazione - spiega ancora il Vice Ministro -, non nei suoi fenomeni emergenti, positivi o di conflittualità, ma nelle sue radici storiche e nel contesto del mondo globalizzato. Ho scelto il tema della globalizzazione, in uno dei suoi aspetti che maggiormente incide sulla vita di tutte le persone: l’individuo diventa soggetto che guarda passivamente, non più soggetto attivo che partecipa direttamente; ho chiesto di approfondire la relazione tra l’universale e il locale - l’universale e il villaggiò - tema che riguarda non solo le persone, ma i sistemi economici e sociali e le istituzioni pubbliche.

Ho proposto una riflessione generale sulla scienza e sul metodo scientifico, utilizzando le parole di Galileo Galilei sensate esperiene e dimostrazioni certe, in quanto tema di carattere trasversale, piuttosto che concentrare l’attenzione dei ragazzi su aspetti più specificatamente tecnologici o ambientali.

Un tema insieme personale ed artistico-letterario è quello riguardante i luoghi dell’anima, supportato da testi letterari di grande rilievo, oggetto di studio e approfondimento scolastici, scelto anche per consentire l’esposizione di esperienze personali, di propri luoghi dell’anima e, insieme, di luoghi rilevanti nel contesto territoriale e sociale in cui si vive o in cui si va per diverse ragioni. In una parola un tema che consente di esporre la differenza tra lo spazio puramente fisico e un luogo (di affetti, di dolore, di memoria, di storia collettiva...)»

«L’analisi del testo è stata proposta sul Canto XI de Il Paradiso di Dante Alighieri, sugli splendidi versi relativi alla figura di San Francesco. Ho scelto il Poeta sommo, quello per il quale tanti esponenti della cultura mondiale guardano all’Italia e imparano la lingua italiana; il Poeta sommo che ha avuto, anche per merito della geniale interpretazione di Roberto Benigni, una straordinaria divulgazione in questo ultimo anno, suscitando passioni ed entusiasmi nei ragazzi e nei cittadini. La figura di San Francesco, peraltro molto nota ai ragazzi, largamente presente nella letteratura, nell’arte, nella musica, nei film, può offrire importanti elementi di riflessione - culturali e personali - per i ragazzi, in relazione, in particolare alle sue scelte di vita, all’amore per la povertà, al ruolo storico e religioso dell’ordine da lui fondato. Sono consapevole che molte aspettative (anche perchè si tratta di quasi 500 mila ragazzi, ciascuno con la sua ansia e la sua speranza personale) possono essere andate deluse.

Ma ho voluto scegliere prove di maturità, dunque, non quiz o corse ad ostacoli; in ambiti diversi, così come prevede la legge, tali da consentire ai ragazzi di esprimere se stessi, le proprie idee, gli studi compiuti, i saperi acquisiti, e tali da rientrare nelle aree di programmi ed approfondimenti scolastici».

«Non ho scelto argomenti legati a ricorrenze o ad anniversari - pur di grande rilevanza - perchè so che sono argomenti attesi (anche se le tracce delle prove sono state da me scelte ben prima del toto-tema) e inducono nella tentazione di prepararli o farseli preparare prima». Così Vice Ministro della Pubblica Istruzione Mariangela Bastico, che ha sostituito il ministro Fioroni nella proposta dei temi di esame, in quanto il figlio del titolare del Dicastero è uno dei candidati alla maturità.

«La prova di italiano - spiega Bastico - deve essere occasione per esprimere se stessi, le proprie attitudini ed interessi, le proprie conoscenze e la capacità di fare collegamenti logici ed analisi critiche. L’esatto contrario della copiatura. L’esatto contrario dell’utilizzo di luoghi comuni. Ho scelto, nell’ambito di grandi tematiche culturali, sociali, economiche, argomenti di attualità, staccandoli dagli aspetti più contingenti e collocandoli in un quadro più ampio di sistema, per indagarne le ragioni profonde, anche di carattere storico.

Così, invece che proporre ad esempio la violenza negli stadi o il bullismo, cioè la legge del più forte e del più furbo che vi sottende, ho scelto di focalizzare la traccia sul principio di legalità, sul diritto e la giustizia, quali basi essenziali della convivenza civile e del potere. Il fondamento del nostro Stato, delle nostre Comunità e della convivenza civile è la Costituzione Repubblicana, di cui i ragazzi devono avere conoscenza e pratica, di cui devono cogliere la straordinaria grandezza, anche sulla base del percorso storico e politico da cui essa è nata, dalla dittatura ad una partecipazione politica nell’Italia democratica».