ESCLUSIVO
Fioroni contro il vandalismo inasprisce le sanzioni: i recidivi perdono l'anno.

Ritorna il voto in condotta.

E chi viola le regole di comportamento fila ai servizi sociali

da ItaliaOggi del 12/6/2007

 

Torna il voto in condotta. Lo studente recidivo, che viola ripetutamente le regole di buon comportamento, mettendo a repentaglio la sicurezza degli altri alunni o degli insegnanti e l'integrità dei beni della scuola, rischia, quando gli va bene, di filare ai servizi sociali, altrimenti perde l'anno. Come accadeva una volta, quando il voto in condotta era la spada di Damocle che pesava sul futuro di ogni studente, a dispetto del rendimento nello studio. Di fronte ai ripetuti fatti di cronaca di bullismo e vandalismo, messo davanti all'evidenza della perdita di autorevolezza degli insegnanti e della scuola (presi a volte d'assalto dalle stesse famiglie, schierate nella difesa senza se e senza ma dei figli), il ministro della pubblica istruzione Beppe Fioroni ha optato per il pugno duro. Approderà oggi al Consiglio nazionale della pubblica istruzione il regolamento, firmato ieri da Fioroni, che rivede lo statuto degli studenti e delle studentesse del 1998. Il provvedimento, di cui ItaliaOggi è in grado di anticipare i contenuti, prevede nuove sanzioni disciplinari per chi tiene comportamenti non consoni alle finalità educative della scuola. Saranno le stesse scuole a individuare, nei regolamenti interni, i comportamenti che costituiscono mancanza disciplinare e le relative punizioni, seguendo appunto le indicazioni di Fioroni. Innanzitutto il ministro ripropone il principio generale dell'ordinamento penale, per cui la responsabilità di ogni fatto è sempre personale: nessuno potrà essere punito per fatti che non ha commesso direttamente e comunque senza essere stato prima sentito sulle proprie ragioni. E nessuno potrà mai essere punito per le proprie opinioni, liberamente espresse. Una sorta di impunità, che, a differenza di quella parlamentare, è limitata dal rispetto dell'altrui personalità.

Le sanzioni vanno dalle attività di recupero in favore della comunità, come la pulizia delle aule, piccole opere di manutenzione, volontariato, alla sospensione da scuola per un numero variabile di giorni, che può superare l'attuale tetto dei 15 giorni. Nei casi di recidiva, di atti di violenza grave o tali da ingenerare un elevato allarme sociale, qualora si ritengano inutili o impossibili interventi di reinserimento dello studente, si arriva all'allontanamento dalla scuola fino al termine delle attività didattiche e all'esclusione dallo scrutinio finale o dall'esame di stato.

A garanzia del contraddittorio, il regolamento prevede che le sanzioni più gravi, ovvero l'allontanamento dalla comunità scolastica e la non ammissione allo scrutinio, siano sempre adottati da un organo collegiale e non dal solo dirigente scolastico. Contro le sanzioni disciplinari è sempre ammesso ricorso a un organo di garanzia interno alla scuola, del quale fa parte di diritto almeno un rappresentante eletto dagli studenti, entro 15 giorni dalla comunicazione. E anche l'appello al direttore scolastico regionale, che deciderà nel termine perentorio di 15 giorni. Il nuovo sistema sanzionatorio riguarda pure i genitori, chiamati a firmare un patto con la scuola al momento dell'iscrizione, sui propri diritti e doveri. Tra i doveri, quello di pagare per i danni che i figli procureranno.