Insegnanti di sostegno: il 49,5% è ottimista Le stime da uno studio dell'università di Catania su 105 insegnanti. C'è anche un 11,7% che prova rabbia, pena, un sentimento di fallimento professionale. Gig. Il Redattore Sociale del 9/6/2007
PADOVA - Per uno studente disabile che frequenta
le scuole dell'obbligo la presenza di un insegnante di sostegno è di
fondamentale importanza. Insieme studiano, apprendono, lavorano per
alcune ore, sviluppando dunque uno stretto rapporto. L'Università di
Catania ha elaborato uno studio nel quale si mettono a confronto
insegnanti della scuola dell'infanzia, primaria e media, valutandone
la percezione del proprio ruolo e valore professionale e gli
atteggiamenti sociali verso la disabilità. Dai dati ottenuti sulla
base di rilevazione su 105 insegnanti, emerge che "il 49,5% esprime
ottimismo sulla possibilità di raggiungere un'integrazione scolastica
-. Spiega la dottoressa Elisabetta Sagone -. Quasi il 50% inoltre vede
il disabile come un soggetto speciale, unico, positivo, mentre meno
del 10% dà connotati negativi. Quanto ai pregiudizi più diffusi,
emergono quelli che il diversamente abile sia un soggetto
irrecuperabile, diverso, incapace, problematico, dannoso per gli
altri". |