Il ministro Fioroni vuole inasprire le sanzioni. Nei casi più gravi è previsto l'allontanamento dello studente dall'istituto fino alla fine dell'anno
Nuovo piano per la scuola. E la Turco: vietato fumare anche nei cortili Il Corriere della Sera del 13/6/2007
ROMA — Allontanamento dalla comunità scolastica con esclusione dallo scrutinio finale o la non ammissione all'esame di stato. Tempi duri per i bulli e per tutti gli indisciplinati recidivi: il sette in condotta, dopo un lungo periodo di assenza, torna a colpire. Ed anche il cortile dell'istituto rischia di essere investito da nuove e più severe regole. Il ministro della Salute, Livia Turco, impegnata in una campagna educativa contro gli abusi di alcol, fumo e sostanze, ha lanciato un'altra idea: «Non si fuma nei luoghi pubblici e neanche nei cortili delle scuole».
SANZIONI PROPORZIONATE — Fioroni, alla fine di
un anno che nelle aule ha visto proprio di tutto, ha proposto alcune
modifiche allo «Statuto delle studentesse e degli studenti della
scuola secondaria». Cambia volto il codice berlingueriano del 1999, un
ordinamento che prevede come massima sanzione la sospensione di 15
giorni e opera una distinzione netta tra disciplina e profitto. Se il
Consiglio nazionale della Pubblica istruzione (Cnpi) dirà sì, dal
prossimo anno lo Statuto, senza rinnegare la filosofia del recupero,
comminerà sanzioni più proporzionate alla gravità delle infrazioni. RICORSI — Tra le novità anche tempi certi e rapidi per il ricorso contro le sanzioni. E' previsto un apposito organo di garanzia interno alla scuola che deve decidere entro 10 giorni sul ricorso presentato dallo studente o dai genitori alle medie. Sugli eventuali, ulteriori ricorsi è chiamato a decidere in via definitiva il direttore dell'ufficio scolastico regionale. Con l'articolo 5-bis ciascuna scuola potrà chiedere ai genitori di sottoscrivere un «patto sociale di corresponsabilità». Le famiglie si assumono l'impegno di rispondere direttamente dell'operato dei figli e di farsi carico delle spese per risarcire eventuali danni.
DIVIETO FUMO — Per il ministro della salute,
Livia Turco, la «legge Sirchia» sul fumo «deve essere integrata con un
divieto: non si fuma nei luoghi pubblici e neanche nei cortili delle
scuole». |