Ovvero: le bugie hanno le gambe corte.
di Grazia Perrone da
Fuoriregistro del
2/6/2007
Dopo un primo e
comprensibilissimo momento di sbandamento il
popolo della scuola
sta cominciando
a reagire.
A dimostrazione (ne prenda nota il dirigente dell'organizzazione
sindacale che, benché "preoccupato" per il testo dell'accordo, ha
ordinato il ...
"rompete le righe ... ne parliamo a settembre")
di una ferrea legge della dinamica sociale. Ovvero ... il campo,
affrettatamente, lasciato libero sarà presto occupato ... da altre
forze.
Nessuno lo ha, finora, rilevato. Eppure
l'Atto di indirizzo
emanato dal Governo all'Aran - ovvero le linee guida all'interno delle
quali l'agenzia governativa deve, inderogabilmente, muoversi -
contiene due
chicche
niente male.
Ma chiariamo, in primo luogo, cosa si intende per ... Atto di
indirizzo. Esso è il documento formale con il quale il Governo
delega
ad un soggetto esterno il compito di assolvere un mandato specifico.
Nel nostro caso il CCNL del comparto scuola. Come si può vedere,
leggendolo, non si tratta di una ...
delega in bianco
ma di un preciso e ben definito (nelle linee guida) percorso che - in
nessun caso - è soggetto a deroghe.
In questo contesto l'Aran si muove in un contesto assolutamente
chiaro, democratico e ... trasparente.
L'esatto opposto di quanto avviene in casa confederale i cui dirigenti
nazionali si sentono a autorizzati a trattare
di e su
tutto senza uno - specifico e
preventivo
- mandato della base.
Chiarito questo andiamo a leggere il documento governativo che
servirà
da base inderogabile
per la trattativa prossima ventura.
- Partiamo dalla data: 18 maggio 2007 ...
undici giorni prima
dell'accordo (a perdere) frettolosamente sottoscritto dai sindacati
confederali (e qui è opportuno denunciare - come fa
Professione Docente
- che
nove
delegazioni dei sindacati minori - ma rappresentative ai sensi delle
norme vigenti - sono state tenute fuori dalla porta).
- Leggiamo il contenuto: al punto 4 si legge -
nero su bianco
- che in base
(...)"all'impegno
assunto dal Governo nell'intesa del 6 aprile 2007 (...) nel
corso della trattativa si retrodarenno all'1.1. 2007 (ovvero al
primo gennaio 2007- nota di gp) gli incrementi retributivi di regime
(...)".
Nessun accenno al 31 dicembre 2007 - come data di
inizio
della progressione economica - come affermato dai sindacati. Nessun
accenno, inoltre, alla triennalizzazione dei contratti.
Cos'è veramente successo quella notte allora? Dobbiamo prendere per
buona
la versione fornita dal Manifesto?
O dobbiamo pensare che si è trattato dell'ennesima sceneggiata
all'italiana per imbrogliare i lavoratori?
Ai segretari generali Cgil, Cisl, Uil il compito di rispondere. Se
vorranno farlo.
A me - per completezza di informazione e ... a beneficio dei "credenti"
- un'ultima incombenza.
La segnalazione delle, patetiche, giustificazioni pubblicate "urbi et
orbi" sia
su un sito sindacale
sia sui siti di movimento dalle quali si evince che:
1) la colpa è di
Berlusconi che non ha stanziato i fondi necessari al rinnovo dei
contratti pubblici nella Finanziaria 2006;
2)
il 2006 non è
perso - come dicono i maligni - ma sarà compensato dall'indennità di
vacanza contrattuale (ma
Padoa Schioppa
lo sa?). Una cifra stratosferica pari a 40/50 euro per
tutto
l'anno (economico) 2006. Ovvero più o meno ciò che spende una famiglia
di quattro persone per andare ... in pizzeria.
Per chi ha "fede"
può bastare.