Bocciato per la condotta. Non si può.
da
Tuttoscuola, 5/6/2007
In questi giorni di scrutini ha fatto
colpo su molti insegnanti della scuola secondaria di I grado la
sentenza del Tar Lombardia che ha annullato la bocciatura di un
alunno, motivata dalla sua condotta (molto negativa).
Il ragazzo, a quanto sembra, oltre ad avere insufficienze in alcune
materie, aveva una valutazione in condotta molto negativa. Soprattutto
per questo suo comportamento il consiglio di classe della scuola
secondaria di I grado a cui era iscritto aveva disposto la non
ammissione alla classe successiva.
Il Tar in un primo tempo aveva invitato la scuola a rivedere la
decisione, ma il consiglio di classe aveva confermato la bocciatura,
documentando ulteriori elementi fortemente negativi nel comportamento
dell'alunno.
Il Tar ha confermato il proprio giudizio che si può sinteticamente
riassumere così: il comportamento, anche se negativo, non può
determinare di per sé la bocciatura di un alunno.
Sembra poco logico, stante la documentata relazione del consiglio di
classe, ma è la conseguenza della non compiutezza della norma di legge
(decreto legislativo n. 59/2004) che, nell'introdurre tra gli oggetti
della valutazione finale anche il comportamento dell'alunno, non ha
definito quale incidenza e quale peso esso avrebbe potuto avere nello
scrutinio finale.