La sussidiarietà come strategia.
da
Tuttoscuola, 30 gennaio 2007
"Nel sistema di istruzione non può essere
introdotta una liberalizzazione 'tout court'", ha detto il ministro
Fioroni intervenendo la scorsa settimana al convegno organizzato a
Roma, presso il CNR, dalla Fondazione per la Sussidiarietà, presieduta
da Giorgio Vittadini, esponente di spicco della Compagnia delle Opere.
Oggetto del convegno era la presentazione del primo Rapporto sulla
sussidiarietà, il cui pezzo forte era l’esito di un’indagine, condotta
su un campione di 3216 intervistati tra famiglie, istituzioni e
imprese, dalla quale risultava che per il 61% degli intervistati
l’educazione si colloca al primo posto tra le emergenze del Paese.
Fioroni ha voluto precisare che se la sussidiarietà è "elemento
fondante della convivenza di una comunità nazionale, locale,
regionale", in quanto basata "sul rispetto della dignità della persona
e sulla totale impossibilità di ridurre gli spazi di libertà che la
persona deve esercitare", non si deve cadere nell’errore di
"declinarla con la liberalizzazione del sistema di istruzione", che
porterebbe alla "sostituzione della centralità dello studente con
quella del profitto".
Non la pensa così il presidente nazionale della Compagnia delle Opere
Raffaello Vignali, secondo il quale "una vera liberalizzazione da fare
in Italia è quella della scuola".
"Abbiamo bisogno - ha precisato Vignali - di una liberalizzazione
della scuola che sia vera; che sia fatta, innanzitutto, non pensando
agli insegnanti ma al bene dei ragazzi". Una liberalizzazione, ha
aggiunto, "che dia libertà di scelta alle famiglie per una migliore
qualità della scuola. Ne sono convinto. Ci sarà, in Italia, una
liberalizzazione vera quando inizieremo a liberalizzare la scuola".