P a v o n e R i s o r s e

Le stranezze della circolare sulle iscrizioni.

i Sassolini di Pavone Risorse dell'1/1/2007

 

Modi e contenuti della circolare ministeriale n. 74 sulle iscrizioni dovrebbe far riflettere.

Intanto c’è la questione dei tempi: il provvedimento è stato reso pubblico nella serata del 21 dicembre e cioè poche ore prima che si chiudessero le scuole per la pausa natalizia. Lo scorso anno la circolare venne emanata il 23 dicembre: sindacati e associazioni protestarono vivacemente osservando che in tal modo le scuole non avrebbero avuto tempo di organizzarsi decentemente.

Quest’anno le proteste sono state assai meno vivaci, se non del tutto assenti.

Evidentemente secondo i sindacati 48 ore in più di tempo sono assolutamente decisive e determinanti.

Sui contenuti, meglio lasciar correre… Limitiamoci ad un accenno alla questione degli anticipi nella scuola dell'infanzia.

In quest'ordine di scuola si proroga il regime transitorio relativo all’accesso anticipato “previsto – dice la circolare - dall'art. 12 del decreto legislativo n. 59/2004”.

La proroga ha un che di curioso per almeno un paio di motivi: prima di tutto perché viene proposta da un Ministro che fa parte di uno schieramento politico che ha fatto della cancellazione dello “sciocchezzaio della riforma” (parole della senatrice Soliani) uno dei punti forti del programma sulla scuola; ed ora invece il vituperato decreto 59 non solo non viene bloccato, ma addirittura prorogato.

Ma tant’è: il carico di contenzioso che la circolare contiene in proposito, si scaricherà sulle singole scuole dove il soddisfacimento di un diritto delle famiglie sarà legato ai rapporti di forza esistenti (ovvero strettamente connesso con il numero di decibel degli strilli delle diverse parti in causa).

Il secondo aspetto curioso è dovuto al fatto che l’art. 12 del decreto 59 prevede gli anticipi in forma sperimentale per i bambini nati entro il mese di febbraio, mentre la legge finanziaria appena approvata ha espressamente cancellato l’art. 2 dello stesso decreto, che prevede l’iscrizione dei bambini nati entro il 30 aprile.

Insomma un bel pasticcio, degno dei tempi passati.

Ma la cosa più curiosa di tutte è che mentre lo scorso anno sindacati e associazioni invitavano esplicitamente le scuole a “ribellarsi”, deliberare, protestare e quant’altro, quest’anno i “suggerimenti” sono assai più moderati e contenuti.

Francamente non sono riuscito a trovare una spiegazione logica a questa situazione, ma ho fatto una ipotesi: forse i sindacati pensano che ad essere troppo "testardi" si può fare la fine di Zidane ed essere messi "fuori gioco" per l'intera legislatura !