Rispondiamo alle dichiarazioni Bastico. dalla CONBS, da Fuoriregistro del 26/1/2007
Abbiamo appreso dalle
dichiarazioni della viceministro Bastico
a Pisa che i docenti inidonei all'insegnamento utilizzati nelle
biblioteche - ma anche nei laboratori e nei progetti d'istituto -
svolgono un lavoro squisitamente amministrativo (contrariamente a
quanto in questi anni è stato asserito da disposizioni ministeriali,
pareri della magistratura amministrativa, contratti, dove è sempre
posto l'accento sul carattere non meramente amministrativo delle
mansioni che i docenti inidonei devono svolgere, in quanto la
tipologia di mansioni deve essere adeguata al loro "status"
di docente - si veda il Parere del
Consiglio di stato del 18.4.1985, richiamato dalla Circ. min. n. 29
del 14.2.1990:
le funzioni cui adibire gli interessati devono
essere prioritariamente quelle connesse alla funzione istituzionale).
Svolgendo un lavoro amministrativo, è pertanto giusto, secondo la
viceministro, che i docenti inidonei vengano scorporati dal corpo
insegnante. 1. Come mai un lavoro prima definito amministrativo viene poi affidato a docenti? 2. I docenti inidonei posseggono competenze didattiche derivanti da decenni di insegnamento e si sono specializzati in biblioteconomia, attraverso corsi indetti dal Ministero dell'Istruzione, da enti di ricerca e da enti locali. 3. al contrario i docenti curriculari - non hanno preparazione specifica, se non in rari casi - non la potranno acquisire in breve tempo e a meno di ulteriori stanziamenti di spesa - non si capisce quale e quanto tempo potranno dedicare alle biblioteche (o ad altri progetti e attività extracurriculari) se non distogliendone all'insegnamento o attraverso ore aggiuntive da remunerare. Nell'uno e nell'altro caso tali attività costituiranno un aggravio di spesa per il pagamento di supplenti o delle ore di lavoro straordinario.
(Queste osservazione sono peraltro ben
documentate dagli interventi degli iscritti al corso "Biblioscuole",
promosso dal Ministero dell'Istruzione, che hanno evidenziato come i
veri contributi validi e di spessore provengano dai docenti inidonei,
mentre nei docenti curriculari manchino le basi della biblioteconomia
e persino dell'uso delle nuove tecnologie) Il nostro ordinamento, statico di fronte alle diverse sollecitazioni ed esigenze del mondo educativo, ha bisogno di figure di raccordo e mediazione. La biblioteca scolastica è uno dei luoghi deputati all'ascolto dei bisogni formativi e allo sviluppo dell'apprendimento autonomo.
In questi anni - specialmente negli ultimi dieci
- i docenti inidonei hanno dimostrato di poter assolvere a questi
compiti. Il loro allontanamento sarà inutile e controproducente perchè
dovranno lasciare un lavoro, in cui sono proficuamente utilizzati, per
posti "di parcheggio", per i quali non hanno né attitudine né
preparazione, in attesa della pensione. |