Il ministro della pubblica istruzione dà il benservito ai cda e ai dipendenti
di 19 istituti di ricerca I distaccati ritornano in aula. Per risparmiare 12 milioni.

Fioroni rispedisce in cattedra i prof.

 da Italia Oggi del 4/1/2007

 

Gli insegnanti torneranno a insegnare, i bidelli a fare i bidelli, gli amministrativi a sbrigare gli adempimenti di segreteria. Direttori e componenti dei cda, invece, a casa o più semplicemente al lavoro che avevano prima. Non ha aspettato neanche un minuto, il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, per dare il benservito ai componenti degli Irre, gli istituti regionali di ricerca, e dell'Indire, l'istituto di documentazione di Firenze, enti soppressi da una norma inserita dallo stesso Fioroni nella Finanziaria 2007. Subito dopo l'approvazione definitiva della manovra, ha preso carta e penna e ha scritto una lettera ai diritti interessati. ItaliaOggi l'ha letta. Dal 1° gennaio, dice in sostanza la nota, gli incarichi si intendono tutti revocati e le relative strutture, in attesa delle verifiche contabili propedeutiche alla chiusura, saranno commissariate. A spasso dunque i vertici, nominati dall'allora ministro dell'istruzione, università e ricerca, Letizia Moratti, mentre deve tornare a scuola tutto il personale distaccato: insegnanti, ma anche ausiliari, tecnici e amministrativi.

Si tratta di dipendenti assunti a tempo indeterminato nelle scuole statali, ma che non svolgevano più, in alcuni casi da molti anni, le funzioni per le quali erano stati assunti. Hanno infatti ottenuto di essere temporaneamente trasferiti presso gli enti di ricerca per essere adibiti a compiti di supporto allea attività di ricerca. Mantenendo, comunque, il diritto al posto che avevano prima a scuola, posto intanto coperto attraverso le supplenze. Messo di fronte alla necessità di tagliare la spesa (il dicastero della pubblica istruzione è quello che costa di più nella p.a.), Fioroni ha fatto un po' di conti. E ha stimato che, per sostituire un docente delle superiori impiegato presso un Irre, lo stato ha pagato in media ogni anno 31 mila euro di supplenze, più di 24 mila euro se ne sono andati per sostituire un assistente amministrativo. Il responsabile di viale Trastevere ha deciso così di darci un bel taglio, chiudendo gli enti ed eliminando in un colpo solo le indennità per i cda, le spese per le supplenze, ma anche gli affitti per le strutture e per il loro mantenimento.
Scorrendo la relazione tecnica alla Finanziaria, salta fuori che il Tesoro ha contabilizzato l'operazione con un risparmio di spesa sul 2007 di 6,8 milioni di euro e di 12,7 milioni di euro a partire dall'anno successivo. A regime, infatti, si risparmieranno oltre 5 milioni di euro imputabili ai docenti, 3,5 milioni per gli Ata, altri 4 milioni per le complessive spese di funzionamento. Sulle centri dell'Indire e dei 18 Irre nascerà l'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica che avrà sede a Firenze e con nuclei presso i singoli uffici scolastici regionali. Potrà avere a disposizione non più del 50% del personale di Irre ed Indire e costerà allo stato 4 milioni l'anno. Diventata legge la Finanziaria, il 28 dicembre il direttore generale del dipartimento per l'istruzione ha inviato la nota operativa. Non ci sarà nessuna prorogatio degli enti, in attesa che siano definite le consegne con le direzioni scolastiche regionali per le funzioni che sopravvivranno.
"Dal 1° gennaio 2007... sono da ritenersi superati tutti gli organi di tali enti". In loro sostituzione arriverà un commissario straordinario (le nomine dovrebbero avvenire a giorni) che dovrà materialmente chiudere le strutture. Per farlo, gli enti dovranno far trovare in ordine tutti i conti, pur se provvisori, per illustrare la situazione finanziaria e patrimoniale, indicando l'eventuale avanzo di amministrazione e la consistenza della cassa. Tutti i progetti di ricerca in corso dovranno essere evidenziati, con l'indicazione di responsabili interni e committenti esterni. Saranno i commissari a scegliere quali saranno portati a compimento dall'agenzia o dai nuclei regionali. Il personale dipendente, poi, sarà trasferito alle direzioni regionali. Quello distaccato, invece, tornerà al ruolo che aveva.