ESCLUSIVO/
Il ministro chiede un'inversione di rotta per la scuola primaria già
da settembre.
Fioroni riscrive i libri della Moratti.
In una missiva riservata a Motta, presidente
degli editori
da Italia Oggi del
23/1/2007
La situazione è nota. Negli ultimi dieci anni,
ci sono passati almeno tre ministri.
Presi dall'ansia riformista e dalla necessità di chiudere i conti con
il passato, si sono resi presto conto che riscrivere i programmi della
scuola, e farli poi digerire agli insegnanti, è operazione quanto mai
impervia.
E così, spesso non resta altra strada che chiedere un aiuto agli
editori perché facciano di tutto per rivedere i libri di testo che
vanno in mano a insegnanti e studenti, per evitare che gli anni
passino, i ministri pure e che invece a scuola si continuano a
studiare sempre le stesse cose.
Letizia Moratti, ministro dell'istruzione e dell'università del
governo Berlusconi, per esempio, condotta in porto la legge di riforma
(n. 53/2003), predisposti i decreti attuativi, non riuscì a fare di
meglio che allegare a uno di questi (il n. 59/2004) , in via
transitoria, le indicazioni nazionali, ossia i nuovi programmi di
studio. Ci fu una levata di scudi complessiva (non da ultima la
contestazione per l'esclusione dai programmi dello studio della teoria
dell'evoluzione di Darwin): per evitare che tutto finisse in un niente
di fatto, la Moratti chiamò a raccolta gli editori e chiese che
appunto i libri fossero stampati in base alle indicazioni, senza
nessuna remora, in tempo utile per la partenza della nuova scuola
elementare.
Nella circolare n. 38/2004, diretta agli insegnanti per l'adozione dei
libri di testo per l'anno 2004/05, si appellò poi al loro senso del
dovere perché le novità fossero recepite.
Novità di contenuto, innanzi tutto, come per esempio lo studio della
storia sviluppato nell'arco di otto anni (cinque delle elementari e
tre delle medie), e di metodo, ossia l'attenzione dei docenti alla
verifica delle competenze oltre che delle conoscenze degli alunni.
La revisione profonda della legge Moratti, se non cancellazione, è uno
pilastri del programma elettorale dell'Unione. Stretto tra una
maggioranza non sempre solida, spesso in bilico al senato, e dal
pressing variegato di un settore complesso quale quello della scuola,
il ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, non può di fatto
procedere a una nuova legge di riforma.
Eppure deve cambiare. Per esempio, correggere i programmi di studio.
Con una nota del 31 agosto scorso, Fioroni aveva annunciato alle
scuole del primo ciclo che le indicazioni nazionali allegate al
decreto n. 59 sarebbero state riviste.
Ma la commissione incaricata di farlo è ancora ferma la palo. Intanto,
i docenti entro fine maggio adotteranno i nuovi libri di testo, e si
troverebbero a dover adottare sempre gli stessi, quelli decisi dalla
Moratti. E così, anche Fioroni è ricorso al dialogo con gli editori.
In una missiva riservata, il ministro chiede aiuto a Federico Motta,
presidente dell'Aie, l'associazione italiana editori per bloccare la
stampa dei volume ancien regime.
ItaliaOggi l'ha letta. Il ministro spiega che è sua intenzione
restituire alle scuole e ai docenti la piena autonomia nella
didattica, autonomia che non sempre le indicazioni nazionali in
vigore, argomenta il ministro, sembrano tenere nell'adeguata
considerazione. E la memoria corre alle proteste degli insegnanti
contro l'eccessiva bardatura del loro lavoro, contro gli obiettivi da
raggiungere, prefissati a livello centrale. Ma, puntualizza Fioroni,
questa opera di revisione non sarà fattibile in tempo utile per il
nuovo anno scolastico.
Nella consapevolezza che il libro di testo è strumento preferenziale
per costruire i percorsi educativi, Fioroni chiede a Motta, e agli
altri editori che rappresenta, di mandare in stampa libri per il primo
ciclo di scuola più attenti alla qualità culturale e al rigore
scientifico che non a ´una mera adesione ai vincoli prescrittivi delle
indicazioni nazionali e alla nomenclatura, talvolta artificiosa in
essa presente'. L'appello ai prof a prendere atto dell'innovazione, a
questo punto, dovrebbe arrivare con la solita circolare primaverile
per la scelta dei libri di testo.