Scuola, no alle riforme per lettera.

 da Italia Oggi del 24/1/2007

 

Una lettera informale non è il modo migliore per riformare la scuola. All'indomani della notizia, anticipata da ItaliaOggi, della missiva riservata inviata dal ministro della pubblica istruzione, Beppe Fioroni, al presidente dell'associazione nazionale editori, Federico Motta, in cui si chiede di riscrivere i libri di testo della scuola elementare senza che a monte siano stati riformati i programmi, sono le critiche al metodo quelle che mettono d'accordo tutti, destra e sinistra. Anche chi, in primo luogo i sindacati, chiede da tempo che i programmi scolastici stilati da Letizia Moratti siano buttati a mare, che i libri siano riscritti per tornare a d essere strumenti agevoli di ausilio agli insegnanti e non inutili balzelli. Più o meno quanto lo stesso Fioroni diceva nella lettera agli editori. Ma il problema è che si trattava, appunto, solo di una lettera informale, che quelle indicazioni agli editori non fossero state il frutto di un confronto trasparente, che non arrivassero, insomma, dopo una riforma decisa e chiara della scuola.

´Così come sono, le indicazioni per la scuola primaria della Moratti sono un macigno, proprio non vanno', dice in sospiro Alba Sasso, responsabile scuola dei Ds alla camera, ´ma per modificarle ci vuole qualcosa in più di una lettera. Ci vuole trasparenza, a garanzia degli insegnanti, che quei libri devono adottarli, e degli editori, che quei libri devono venderli. Ma bisogna considerare che è un momento difficile e che il tempo per rivedere le indicazioni era decisamente poco'. Smentendo per una volta la tradizionale vis polemica che la contraddistingue, Valentina Aprea, responsabile scuola di Forza Italia alla camera, ed ex sottosegretario all'istruzione con la Moratti, tende a smorzare i toni. ´Spero che la comunicazione fosse informale e che dunque funzionasse come una sorta di preavviso per quanto poi sarebbe stato ufficialmente comunicato. Posso comunque testimoniare', dice l'Aprea, principale artefice proprio di quei programmi morattiani oggi rimessi in discussione, ´che il tempo è sempre un problema quando si devono rivedere i libri'. Un atto, quello di Fioroni, che non è piaciuto neanche ai Giovani di Forza Italia: ´La scuola italiana è pubblica e non dei suoi burocrati'.

Ad oggi, a ben guardare, le scuole sono ancora divise tra quelle che hanno applicato le indicazioni della Moratti e quelle che le hanno snobbate, utilizzando ancora i vecchi programmi sia alle elementari che alle medie, e ricorrendo a volte alle fotocopie dei vecchi volumi non più in stampa. "Senza un intervento normativo preciso che spieghi cosa ne sarà delle indicazioni nazionali della Moratti", commenta il responsabile della Gilda degli insegnanti, Rino Di Meglio, "si rischia di generare solo altra confusione che non fa bene alla scuola già provata da anni di sconquasso". Un invito a portare ´gli insegnanti e gli studenti fuori dalle secche dell'incertezza', giunge anche da Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola: ´Bisogna dare risposte chiare. È finito il tempo dello smontaggio della riforma Moratti, ora serve di più'. Plaude all'iniziativa di Fioroni, Enrico Panini, leader della Cgil scuola. ´Un'iniziativa opportuna, che va nel senso di riconoscere l'autonomia delle scuole, spero sia però il preavviso di una comunicazione ufficiale, perché i programmi saranno rivisti in modo trasparente'. Che non ci sia tempo per rivedere le indicazioni è ´un falso problema', per Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola: ´Per fare la riforma non serve molto', spiega Di Menna , ´basterebbe una commissione di insegnanti che lavorano per davvero in classe per capire di quali ausili hanno bisogno'. E mentre gli editori devono decidere cosa fare, dopo l'invito di Fioroni a stampare libri improntati al rigore scientifico e culturale piuttosto, diceva in sostanza il ministro, che ai rigori delle indicazioni della Moratti, lumi potrebbero arrivare oggi per gli insegnanti.

Si attende, infatti, sempre in tema di scuola elementare, la diffusione di una lettera di Fioroni agli insegnanti con indicazioni didattico-pedagogiche ´più leggere' rispetto a quelle emanate dalla Moratti. Si tratterà, ha anticipato Fioroni sabato scorso, di un insieme di indicazioni più in linea con il principio dell'autonomia dell'insegnamento di quanto non fossero a suo giudizio le precedenti, perché ´la dignità del docente non sta solo nell'entità dello stipendio, ma anche nell'autonomia sua e della scuola'.