Fioroni ha perso il cacciavite.

Forse l’ha nascosto Padoa Schioppa.

Mario Piemontese da ReteScuole del 24/1/2007

 

Sono passati ormai diversi mesi dall’insediamento del nuovo Governo e possiamo a questo punto permetterci di fare un primo bilancio sui cambiamenti che ci sono stati nella Scuola.

Riforma Moratti

Il “metodo del cacciavite” tanto sbandierato si è rivelato del tutto fallimentare e ultimamente è stato abbandonato anche dalla stesso Ministro Fioroni che ne è stato l’ideatore. La riforma Moratti non è stata abrogata e continua ad essere ancora il principale riferimento legislativo per l’azione dell’attuale Governo. Lo smantellamento del “tempo pieno” è ancora pienamente in corso, i tagli all’organico previsti dalla Finanziaria 2007 e la circolare sulle iscrizioni lo confermano. Aver rimandato l’avvio della riforma delle scuole superiori all’a.s. 2008/2009 è stato solo un atto formale, il doppio canale della Moratti continua ad essere vivo e vegeto, anzi è stato completamente sdoganato anche in questo caso sia dalla Finanziaria 2007 che dalla circolare sulle iscrizioni. Le stesse recenti dichiarazioni del Ministro che ci sono giunte da Caserta a proposito di fondazioni, “governance” delle scuole e poli formativi, non sono una novità, tutto è gia stato scritto nero su bianco dalla Moratti, su suggerimento all’epoca di Confindustria. Fioroni più che delle dichiarazioni ha fatto delle citazioni.

Finanziaria 2007

Anche la legge finanziaria non ha comportato per la Scuola nessun cambiamento positivo, anzi molte novità hanno solo peggiorato la situazione. All’iniziale devastante disegno di legge sono state apportate solo due modifiche: la salvaguardia delle graduatorie permanenti, ora ad esaurimento, e lo sblocco delle risorse, non si sa se sufficienti, per il rinnovo del contratto ormai scaduto da più di un anno. Per il resto: taglio di 50.000 posti di lavoro, innalzamento del rapporto alunni/classi, 100 milioni alle scuole private e un finto obbligo di istruzione a 16 anni.

 

In questo momento qualsiasi tipo di cambiamento vero nella Scuola non può prescindere dall’abrogazione della Riforma Moratti e da un adeguato piano di investimenti, altrimenti le contraddizioni diventeranno sempre più evidenti e produrranno effetti sempre più devastanti.
 

Milano, 23 gennaio 2007