Politica del “cacciavite”: Per il senatore dell’Ulivo è motivo di delusione per le speranze di molti insegnanti e premessa di un periodo difficile per la scuola italiana: “l’anno ponte e la politica del cacciavite stanno deludendo le speranze di molti insegnanti. L’auspicio è che Fioroni non smentisca anche la promessa di ascolto del mondo della scuola”. di Alessandro Giuliani La Tecnica della Scuola del 22/1/2007.
Continua a destare critiche, anche dalla stessa
Unione, la politica del “cacciavite” intrapresa dal Governo e dal
nuovo Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni. Dopo le
osservazioni provenienti da alcuni esponenti della sinistra più
radicale del Governo, nei giorni scorsi è stata la volta del senatore
dell’Ulivo Furio Colombo, secondo cui le scelte fatte negli ultimi
mesi sulla scuola sono motivo di delusione per le speranze di molti
insegnanti e premessa di un periodo difficile per la scuola italiana.
”E’ forse questo il punto più critico – sostiene Colombo - nel silenzio e nella disattenzione generale si sta perdendo un’occasione unica e probabilmente irripetibile per il nostro sistema scolastico e per la democrazia nel nostro Paese. Con queste premesse – continua il sen. dell’Uilivo - il cammino della scuola italiana si configura duro e difficile; l'anno ponte e la politica del cacciavite stanno deludendo le speranze di molti insegnanti”.
Colombo, tuttavia, pensa che ci sia ancora
spazio per riparare alle scelte intraprese sinora: la strada per il
rilancio di una politica di rilancio della scuola pubblica e della
qualità dell’istruzione passerebbe per del dialogo con i diretti
interessati al mondo della scuola e le parti sociali. Anche lo stesso
Ministro Fioroni sembrerebbe aver indicato questa strada: nei prossimi
giorni è previsto l’avvio di un sondaggio, all’interno di un campione
cospicuo di scuole, per captare meglio malesseri e necessità del
settore pubblico più grande della pubblica amministrazione.
“L’auspicio – spiega Furio Colombo - è che Fioroni non smentisca anche
la promessa di ascolto del mondo della scuola, seppure le prime
battute incerte sull’abrogazione delle Indicazioni Nazionali, il
quadro della scuola che emerge dagli articoli della Finanziaria e la
previsione di questionari rivolti alle scuole che rispondono a criteri
al momento misteriosi e dalle finalità espresse cripticamente
rappresentano segnali che non vanno nella direzione giusta”.
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