Addio all’inglese potenziato.
da
Tuttoscuola, 28 gennaio 2007
L’articolo 4 del disegno di legge
sull’istruzione tecnico-professionale approvato giovedì dal Consiglio
dei ministri riguarda disposizioni finali e abrogazioni.
Oltre a prorogare di un altro anno (2009-10)
l’entrata in vigore della riforma morattiana del secondo ciclo e di
ulteriori dodici mesi il tempo utile per modificarne o integrarne il
decreto legislativo di attuazione, l’articolo prevede l’abrogazione di
alcune norme tra cui i commi 2 e 3 dell’art. 25 del decreto
legislativo 226/2005.
I due commi riguardano l’insegnamento delle lingue comunitarie nella
scuola secondaria di I grado; il comma si riferisce al cosiddetto
inglese potenziato: "Al fine di offrire
agli studenti l’opportunità di conseguire un livello di apprendimento
della lingua inglese analogo a quello della lingua italiana è data
facoltà, nella scuola secondaria di primo grado, alle famiglie che ne
facciano richiesta, di utilizzare, per l’apprendimento della predetta
lingua, anche il monte ore dedicato alla seconda lingua comunitaria".
La possibilità di avvalersi di cinque ore settimanali tutte dedicate
all’inglese aveva suscitato interesse da parte di molte famiglie, ma
anche la netta contrarietà degli insegnanti delle altre lingue
comunitarie e, soprattutto, degli Stati europei di lingua tedesca,
francese e spagnola che non avevano esitato a compiere unitariamente
passi diplomatici di protesta.
Per parte sua il ministero della Pubblica Istruzione, già in presenza
del ministro Moratti, aveva provveduto a rinviarne l’applicazione;
rinvio confermato anche dal ministro Fioroni.
L’inglese potenziato è destinato ad entrare di diritto nella grande
casa delle intenzioni mancate, mentre resta ancora fuori dal sistema
la certezza di una efficace preparazione linguistica degli studenti
italiani.