Insieme ai licei tornano gli Istituti tecnici e professionali, con interventi
contro la dispersione. Le scuole diventano Fondazioni e potranno ricevere donazioni

Il governo discute la "'rivoluzione Fioroni"
alle superiori cancellata la riforma Moratti.

Salvo Intravaia, la Repubblica, 25/1/2007

 

Cancellata la riforma Moratti al superiore, ritornano istituti tecnici e professionali. E ancora: scuole equiparate alle Fondazioni, obbligo a 16 anni, qualifiche professionali triennali con relativo albo nazionale. E' in arrivo una rivoluzione per la scuola italiana. Il cosiddetto pacchetto Fioroni, una vera e propria riforma della scuola italiana, è contenuto all'interno del decreto sulle Liberalizzazioni in discussione al Consiglio dei ministri in queste ore.

La riforma si articola in due punti fondamentali: agevolazioni fiscali a favore delle istituzioni scolastiche e potenziamento dell'area tecnico professionale della scuola superiore. Le due linee della riforma sono già state condivise dall'intera maggioranza al 'conclave' di Caserta ed ora approda in Consiglio dei ministri per diventare legge.

Riforma della scuola superiore. Il governo cancella la strutturazione in otto licei della scuola superiore disegnata dal governo Berlusconi. La riforma riguarderà gli istituti tecnici e professionali: quelli che destano le maggiori preoccupazioni in relazione agli alti tassi di dispersione scolastica. Dove cioè trovano posto oltre un milione e 400 mila studenti (il 55 per cento del totale, al superiore). Quasi certamente saranno accorciati i percorsi scolastici in termini di monte ore annuo e diminuiranno anche le discipline. 'La proposta - ha spiegato qualche settimana fa il ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni - prevede l'istituzione dell'area tecnico-professionale nelle scuole secondarie di secondo grado e il riordino degli istituti tecnici e degli istituti professionali'. Per gli studenti 'meno volenterosi' dopo le scuole medie si apriranno percorsi professionali triennali e la separazione tra istituti tecnici e professionali si farà meno netta. Per le qualifiche professionali triennali sarà istituito un 'albo nazionale', e ogni provincia avrà almeno un polo tecnico-professionale che comprenderà sia l'attuale indirizzo tecnico sia quello professionale e, oltre i percorsi triennali, anche indirizzi di 'alta qualificazione tecnico-professionale di tipo non universitario'.

Le scuole come le Fondazioni. Le scuole italiane, che in base all'ultima Finanziaria riceveranno (senza più passaggi intermedi) direttamente nelle loro casse le somme del cosiddetto Fondo d'istituto, utilizzate per le attività integrative (corsi pomeridiani, corsi di recupero ed altro), saranno equiparate dal punto di vista fiscale alle Fondazioni 'per consentire le stesse agevolazioni di incentivi delle Fondazioni e per destinare nuove risorse all'innovazione didattica e al miglioramento del patrimonio edilizio', si legge nella sintetica nota proveniente da Caserta. Uno dei primi effetti sarà per gli istituti scolastici la possibilità, finora espressamente vietata, di ricevere donazioni da parte di soggetti privati. E per la gestione del patrimonio delle scuole sarà riformata anche la composizione del Consiglio d'istituto: l'organismo che gestisce gli aspetti economici e organizzativi delle scuole autonome. Attualmente del Consiglio fanno parte, in proporzioni diverse, docenti, genitori, alunni (solo al superiore) e personale non docente. Oltre al dirigente scolastico, membro di diritto. In futuro, le scuole potranno prevedere 'la la presenza di rappresentanti delle autonomie locali (comuni e Province), del mondo dell'impresa e del terzo settore'. Si tratta di una vera e propria rivoluzione copernicana che in passato ha trovato parecchie resistenze nel mondo scolastico, soprattutto per ciò che riguarda l'ingresso dei privati negli organismi decisionali.