Quando il Ministro parla senza ascoltare. da ScuolaOggi del 7/2/2007
Ascolto. E' anche lo slogan di un recente
progetto ministeriale. Ma se c'è un rilievo da fare dopo l'intervento
del ministro Giuseppe Fioroni a Milano, tutto si può dire tranne che
abbia ascoltato una sola parola di quel che gli è stato detto. Pur nei
limiti del tempo concesso ci sono stati in particolare due interventi
che mettevano a fuoco i problemi che turbano la vita scolastica oggi:
quelli di Rita Frigerio, responsabile della Cisl scuola, e di Aldo
Tropea, a nome dell'Ulivo scuola. Interventi che per molti versi
riprendevano anche le questioni poste da Scuolaoggi. Risultato:
Fioroni ha preso la parola per tre quarti d'ora, ma non ha detto una
parola per rispondere alle domande poste. Come se non le avesse
nemmeno ascoltate. Ma forse l'equivoco sta nella natura stessa
dell'incontro. Promosso dalla Margherita lombarda, per presentare il
suo ministro, a testimoniare quel che ha fatto finora al governo.
Fioroni dunque non era venuto a Milano per un confronto serio, serrato
e costruttivo con la realtà che aveva portato in piazza più di 40 mila
persone per contestare l'operato della Moratti. Realtà composta da
gente che lavora nella scuola con grande impegno e professionalità a
buon diritto preoccupata per quel che sta succedendo e che quindi ha
cercato di far capire al ministro che cosa si aspetta da lui. Quando
Fioroni ha preso la parola ha lasciato tutti di stucco, accusando i
suoi interlocutori non si sa bene su che basi di avere una visione
troppo edulcorata della situazione, e di non accorgersi invece, che la
scuola italiana sta andando a rotoli. Per colpa del bullismo. E sul
bullismo ha riservato gran parte del suo intervento. In pratica una
lunga invettiva contro la scuola che l'ha sin qui tollerato,
un'invettiva fatta di luoghi comuni, più che altro un discorso da bar.
Il resto è nei resoconti dei giornali, ma poco aggiunge all'analisi di
scarso profilo compiuta sulla realtà. Sta di fatto che gli
interrogativi che si vanno di questi tempi sollevando continuano a
restare senza risposta. Si parla d'altro. Magari utilizzando argomenti
di effetto come il bullismo, o la tv che non educa, o internet che
imperversa senza controllo. Fumo, insomma, dietro a cui tuttavia resta
la realtà che non si vuole seriamente affrontare. Ma a Modena fra
qualche giorno la scuola diventerà tema e pilastro della costruzione
del partito democratico. Speriamo che almeno qui il ministro recuperi
la brutta figura fatta a Milano. |