Dirigenti scolastici: sciopero il 12 marzo.

La notizia, già da noi anticipata, è confermata da un comunicato congiunto uscito a poche ore dal fallito tentativo di conciliazione sul Contratto Integrativo. Intanto arriva la notizia che il Governo, a distanza di quasi 7 mesi, dà il via libera all'accordo di luglio su tutor e anticipi.

di Reginaldo Palermo da La Tecnica della Scuola del 12/2/2007

 

Si è concluso verso le ore 12 del 12 febbraio l’incontro per il tentativo di conciliazione relativo al Contratto Integrativo dei dirigenti scolastici.

L’esito è stato del tutto negativo e gia nel pomeriggio dello stesso giorno i sindacati rappresentativi dei dirigenti scolastici (Cgil-Flc, Cisl-Scuola, Snals e Anp) hanno proclamato uno sciopero della categoria per il prossimo 12 marzo.

Secondo la parte pubblica il Contratto Integrativo necessita ancora di alcuni approfondimenti prima della firma definitiva. A nulla sono valse le osservazioni dei sindacati (e dell’Anp in particolare) sulla nuova norma contenuta nella legge finanziaria secondo la quale i contratti diventerebbero comunque definitivi dopo 55 giorni dalla sottoscrizione fra Aran e Sindacati.

Secondo la parte pubblica tale norma sarebbe applicabile solo ai contratti collettivi nazionali e non a quelli integrativi. Il problema non è solo formale: se è corretta l’interpretazione della Amministrazione, come è peraltro molto probabile, significa che la norma della finanziaria non porterà reali benefici in quanto saranno sì accorciati i tempi per l’approvazione dei Contratti nazionali che però non potranno comunque essere applicati in toto dal momento che spesso essi rimandano a Contratti integrativi successivi.

A dimostrazione che solo per i contratti collettivi nazionali valgono le nuove regole, nel corso della riunione è stato annunciato che proprio nei giorni scorsi il Governo ha dato il via libera al contratto siglato a luglio fra Aran e Sindacati sulla questione della funzione tutoriale, dei contratti di prestazione d’opera e degli anticipi nella scuola dell’infanzia.

Dopo gli scioperi di ottobre nel settore dell’Università e della Ricerca, adesso è la volta dei dirigenti scolastici.

La decisione dei sindacati è quasi un atto dovuto: la mancata sottoscrizione del contratto integrativo impedisce infatti ai dirigenti scolastici di ricevere gli aumenti già previsti e concordati (circa un centinaio di euro mensili).

La decisione di oggi potrebbe avere conseguenze imprevedibili: in gioco non è soltanto il contratto dei dirigenti scolastici, ma la "tranquillità" dell'intero comparto. E la scuola potrebbe cominciare a diventare una spina nel fianco per il Ministro Fioroni.