Gli insegnanti campani e lombardi
resistono di più alla tentazione della pensione

da Tuttoscuola, 27/2/2007

 

Con oltre 15 mila pensionamenti su un totale nazionale che sfiora le 50 mila unità è il sud ad avere il più elevato numero di personale che dal prossimo settembre lascerà la scuola per la pensione.

Ma, stranamente, è comunque una regione del sud, al Campania, che fa registrare anche la più bassa percentuale di pensionamenti con il 4,3% sul totale del personale di ruolo in servizio.

Quasi come la Campania, per valori percentuali di pensionamento è la Lombardia (4,8%) che guida al nord il basso livello quasi generalizzato di minor propensione al pensionamento (con l’eccezione della Liguria).

Basilicata e Molise, pur con valori assoluti piuttosto ridotti, data la loro ridotta dimensione territoriale, fanno registrare, rispetto alla media nazionale del 5,6%, elevate percentuali di pensionamento: 6,9% la prima, 7% la seconda.

Ma è la Calabria ad avere la più alta percentuale di pensionandi con il 7,2%. In Calabria i pensionamenti tra i docenti della scuola media sfiorano il 10%, ma comunque restano, per questo settore, sotto il livello raggiunto dalle scuole sarde che toccano il 10,4% di pensioni tra i prof.

Gli estremi nella scuola dell’infanzia si registrano rispettivamente in Basilicata (8,5%) e in Veneto (2,2%); analogamente nella scuola primaria si trovano su livelli percentuali opposti ancora la Basilicata (6,5%) e il Veneto insieme alla Campania (3,8%).

In Campania, dove i prof. della scuola media hanno toccato solamente il 5,6% di pensionamenti, si registra la più bassa percentuale (3,5%) di prof. degli istituti superiori che hanno chiesto la pensione, ben lontani, quanto a percentuale, dai colleghi molisani che lasciano il servizio nell’8,5% del totale attualmente in cattedra.

Tra i dirigenti scolastici marchigiani è quasi il 14% a lasciare il posto per la pensione.