Fioroni e il popolo della scuola.

da TuttoscuolaNews N. 278, 5 febbraio 2007

 

La scorsa settimana il ministro della PI Fioroni ha voluto aggiungere una nuova pagina alla sua strategia dell'interlocuzione diretta con il mondo della scuola e con i suoi principali protagonisti, i dirigenti scolastici e soprattutto gli insegnanti. Una strategia che sembra puntare sulla crescita degli spazi di autonomia e responsabilità del popolo delle scuole, con l'effetto di ridimensionare in qualche misura il ruolo dei corpi intermedi (l'apparato ministeriale, le grandi organizzazioni sindacali).

Nella sua nuova lettera, pubblicata nel sito internet del Ministero, il ministro si rivolge direttamente agli insegnanti riconoscendo che "le riforme non si fanno senza di voi", e che perciò occorre "trovare nuove strade per valorizzare concretamente il vostro lavoro".

Fioroni entra poi nel merito di alcuni dei provvedimenti assunti dal governo e dal suo Ministero, tutti orientati all'ampliamento dell'autonomia: nuove "Indicazioni nazionali" più chiare ed essenziali (non serve una "pedagogia di Stato" visto che l'autonomia delle scuole è diventata un principio costituzionale), dialogo "virtuoso" tra le scuole e la comunità scientifica, politica di "ascolto" verso le attività quotidiane delle scuole, le loro realizzazioni, le tendenze emergenti.

"Al centro di tutto questo impegno dovrà esserci l'idea di persona", sottolinea il ministro, perchè la scuola è prima di tutto "un luogo di incontro e di crescita di persone". In questo richiamo al primato della persona si può forse scorgere un'apertura agli elementi di personalizzazione dei percorsi formativi presenti nella riforma Moratti. Ma c'è anche una chiusura molto netta verso le "Indicazioni nazionali" allegate ai decreti legislativi: troppo rigide, minuziose, prescrittive, centralistiche per essere poste al servizio di una strategia fondata sulla valorizzazione dell'autonomia delle scuole e della professionalità degli insegnanti.