Il "sorpasso" per la prima volta negli ultimi
vent'anni
Irrilevante la percentuale di docenti giovani: un caso raro in Europa
La scuola sempre più 'vecchia'
Over 50 la maggioranza dei prof.
Salvo Intravaia, la Repubblica,
28/2/2007
Insegnanti italiani sempre più 'maturi'. Per la prima volta negli
ultimi vent'anni gli ultracinquantenni rappresentano la maggioranza e
anche gli over 60 ancora alle prese con registro, interrogazioni e
compiti in classe crescono. Sempre irrilevante in Italia la
percentuale di maestre e prof giovani: nelle aule italiane
rappresentano una assoluta minoranza. E anche i supplenti, che
dovrebbero rappresentare il serbatoio per la scuola del futuro,
invecchiano rapidamente mentre resta prevalente la presenza femminile.
La radiografia del cosiddetto corpo docente impegnato quest'anno è
stata appena completata dai tecnici di viale Trastevere. Nell'anno
scolastico in corso (il 2006/2007) il numero complessivo di docenti si
avvicina alle 900 mila unità con precari in aumento e titolari in
calo.
L'età degli insegnanti.
Quest'anno, l'età media degli insegnanti di ruolo è di 50 anni (49,9,
per la precisione) con un ulteriore incremento rispetto a 12 mesi fa
di oltre mezzo anno. Tra le cause del rapido invecchiamento del corpo
docente il risicato turn over imposto dal precedente governo e
l'innalzamento dell'età pensionabile. E se qualcuno pensa che per
ringiovanire la scuola italiana basti attingere dalle graduatorie dei
supplenti è destinato a rimanere deluso. L'età media dei precari ha
ormai superato i 40 anni e oggi, girando per i corridoi delle scuole,
incontrare supplenti con i capelli bianchi e tutt'altro che una
sorpresa.
I numeri.
Per comprendere un fenomeno che ci allontana sempre più dai partner
europei bastano pochi dati. Per la prima volta nel corso degli ultimi
venti anni la classe docente a tempo indeterminato del nostro Paese è
over 50. La percentuale degli ultracinquantenni con cancellino e gesso
in mano è passata dal 49 per cento del 2006 al 52 del 2007. E gli
oltre 40 mila insegnanti con più di 60 primavere sulle spalle (pari al
6 per cento del totale) la dicono lunga sul distacco esistente in
classe fra giovani sempre più tecnologici e insegnanti che hanno
studiato con penna e calamaio. I meno di 5 mila insegnanti under 30
(4.792, appena lo 0,6 per cento) costituiscono una sparuta presenza
abbondantemente compensata da un numero simile (4.445 in totale) di
docenti over 65.
Il confronto.
Basta andare indietro di un decennio per comprendere come si è evoluto
il fenomeno. Nell'anno scolastico '97/'98 gli insegnanti con meno di
30 anni erano il 2 per cento e quelli con meno di 40 addirittura 23 su
cento: quasi il doppio di oggi. Per converso, gli over 50 erano il 27
per cento, quasi la metà di quelli in cattedra quest'anno, e gli
ultrasessantenni il 2,7 per cento. In pochissimi anni, da un rapporto
quasi paritario fra gli over 50 e gli under 40 (1,2 per l'esattezza)
si è passati a 4. Cioè, oggi, gli ultracinquantenni in cattedra sono
il quadruplo di coloro che non hanno ancora spento 40 candeline.
La presenza femminile.
A scuola sono decisamente le donne a farla da padrona che con la loro
presenza surclassano i colleghi maschi. Sono infatti 8 su 10 le
cattedra occupate quest'anno dal gentil sesso. Segno che per decenni
l'insegnamento è stato uno dei lavori preferiti dalle donne, forse
perché ritenuto non troppo impegnativo e perché consentiva di
conciliare gli impegni familiari con quelli del lavoro.
Gli insegnanti europei.
Il confronto con gli altri paesi (europei e non) è destinato ad
impressionare. Secondo l'ultimo rapporto dell'Osce sui sistemi di
istruzione e formazione in Francia, Corea, Irlanda, Inghilterra, Stati
Uniti e Giappone il tasso di insegnanti non ancora trentenni supera
abbondantemente il 10 per cento, con punte del 20 per cento in alcuni
gradi di istruzione. L'Italia ne può contare un numero quasi venti
volte più piccolo.