Debuttano nuovi sistemi di certificazione di alcune competenze chiave.

Se i voti non bastano più.

In pole la lingua madre, matematica e scienze

a cura di Benedetta P. Pacelli  da Italia Oggi del 13/2/2007

 

Non più solo voti, ma anche certificazioni e valutazione di quelle competenze definite essenziali. A seguito degli indirizzi assunti a Lisbona, i paesi dell'Unione europea si stanno orientando, secondo i dati estrapolati da Eurydice (la rete di informazione sull'istruzione in Europa, www.eurydice.org), verso nuove modalità di valutazione. In particolare alcuni sembrano privilegiare valutazioni in alcuni momenti cruciali del percorso formativo. Soprattutto incentrate su quelle discipline considerate fondamentali del curriculum: la lingua madre, matematica e scienza. In questo processo si colloca e trova una delle sue ragioni fondamentali l'indagine Pisa, Programm for international student assestment, l'indagine internazionale con periodicità triennale promossa dall'Ocse.


Finlandia

Gli insegnanti nel corso dell'istruzione obbligatoria svolgono una valutazione continua, basata sugli obiettivi stabiliti nel curriculum. La promozione si basa sul raggiungimento di un voto sufficiente in ogni materia, ma viene sostenuto un esame in quelle materie in cui lo studente ha preparazione insufficiente. Al completamento con successo della scuola obbligatoria (9° anno) viene rilasciato un certificato con i risultati ottenuti durante il corso di studi nelle singole materie, sulla base dei test che vengono svolti alla fine di ogni anno del ciclo che attesta la sua preparazione. Ma non solo. Un ulteriore certificato viene infatti rilasciato al termine del 10° anno opzionale. Non esiste comunque un esame di stato ufficiale alla fine della scuola dell'obbligo. Nell'istruzione secondaria superiore di tipo generale il programma è definito in modo da durare tre anni, ma uno studente può completarlo in due o in tre anni. Ogni corso viene valutato alla fine e quando si arriva al completamento del numero richiesto dei corsi viene rilasciato un certificato finale. L'istruzione secondaria superiore termina con un esame finale, ma gli studenti possono prevedere dei test opzionali nell'esame. Un certificato a parte viene rilasciato a chi supera questo esame.


Francia

La Commissione presieduta da Claude Thélot, già direttore del dipartimento della valutazione del ministero dell'educazione nazionale, ha consegnato nell'ottobre 2004 il rapporto ´Per la riuscita di tutti gli studenti', con le linee programmatiche per modificare la legge sull'istruzione vigente. Il rapporto si propone di individuare le fondamenta degli apprendimenti indispensabili, da acquisire nel periodo dell'istruzione obbligatoria, ossia fino ai 16 anni. Due i pilastri, la lingua francese e la matematica, due le competenze strumentali, l'inglese della comunicazione internazionale e le tecnologie dell'informazione e della comunicazione, e infine l'educazione alla cittadinanza. Le certificazioni dell'acquisizione di tali apprendimenti fondamentali vengono affidate a prove esterne, mentre le altre aree vengono lasciate a forme di validazione più flessibili. In attesa di una riforma del baccalauréat, che viene ancora oggi molto difeso nella sua forma tradizionale come valido esame esterno, si propone di rinnovare la certificazione finale del collège. Si tratta di un brevét composto di due parti: un certificato di padronanza delle materie fondamentali e una validazione degli altri insegnamenti.


Inghilterra

Anche l'Inghilterra si è occupata del problema della certificazione scolastica in un rapporto che però non ha trattato l'intero sistema scolastico, ma solo il segmento 14-19 anni. Anche in questo documento le nuove modalità di valutazione e certificazione sono collegate a una ristrutturazione del curricolo. Tale rivisitazione prevede un nucleo fondante comune di competenze fondamentali, che riguarda l'istruzione obbligatoria fino ai 16 anni, comprendente: matematica funzionale, lettura scrittura e comunicazione funzionali, Tic funzionali e alcune competenze trasversali. In Inghilterra il problema è quello di mitigare un sistema tutto impostato su test attualmente affidati ad Agenzie di valutazione esterne alle scuole. Il rapporto si propone un sistema di valutazione misto in cui la parte forte del curriculum sia oggetto di valutazione prevalentemente esterna, attraverso i tradizionali test standardizzati. Mentre le competenze trasversali non abbiano una valutazione formale ma la loro acquisizione sia valutata e registrata sulla scheda. In previsione poi un sistema di diplomi flessibile: non sarà necessario prendere i quattro diplomi previsti (ingresso, base, intermedio, avanzato), in successione, si potrà, accedere a quello intermedio senza avere preso quello di ingresso e quello di base. Insieme con il diploma tutti gli studenti dovranno ricevere una scheda con i risultati nelle singole discipline e una documentazione dei progressi in momenti chiave di passaggio nella carriera scolastica.


Italia

Dal prossimo anno scolastico si cambia e potrebbero già intravedersi le prime novità che apriranno la strada al nuovo obbligo scolastico innalzato a 16 anni. Infatti anche alle superiori sbarcheranno le certificazioni delle competenze. Secondo le intenzioni ministeriali ai ragazzi del biennio di ciascun indirizzo, infatti, fermi restando i programmi specifici delle diverse tipologie d'istituto secondario, dovranno essere forniti livelli minimi di competenza in ambito disciplinare come quello linguistico (non solo l'inglese e lingue straniere in genere, ma anche l'italiano), informatico e logico-matematico. In sostanza, chi uscirà dal primo biennio delle superiori dovrà aver acquisito delle conoscenze di base che dovranno essere comuni a tutti i ragazzi e che saranno opportunamente certificate.