Uffici in difficoltà per la gestione
delle tante domande di pensione.

da Tuttoscuola, 21/2/2007

 

Il numero eccezionale di domande di pensionamento presentate da docenti (circa 40 mila) e personale Ata (circa 10 mila) stanno creando difficoltà agli uffici scolastici provinciali preposti alla preliminare verifica per il loro accoglimento.

Roma, con circa 4 mila domande da trattare, ha dovuto costituire un'apposita task force di personale amministrativo prestato dalle scuole per sbrigare le pratiche pensionistiche.

Rispetto a tre anni fa, il numero delle domande di pensione nella scuola è raddoppiato.

Qualcuno ha parlato di fuga dalla scuola, di malessere degli insegnanti, di crisi dell'istruzione.

La causa è molto più semplice e va ricercata nella mancata revisione della riforma pensionistica che entrerà in vigore dal prossimo gennaio con il famigerato "scalone".

Proprio quella norma che obbliga il personale a permanere in servizio più di quanto oggi si preveda, ha spaventato i docenti e spaventa anche molti altri dipendenti pubblici, con la differenza che i primi potevano decidere solamente entro il 10 gennaio scorso (ultima e unica finestra di uscita per loro prima della riforma dello scalone), mentre i secondi possono aspettare le eventuali modifiche che il Governo attuale vorrà forse decidere.

Se non vi sarà modifica tempestiva, anche altri dipendenti pubblici - si può essere certi - imiteranno il personale della scuola.