Una coerente disattenzione.
È quella che sembra dimostrare anche la recente
manovra finanziaria nei confronti dell'integrazione scolastica degli
alunni con disabilità. Che sia questa una linea di continuità con il
precedente governo di centrodestra? La pensa così Antonio Nocchetti,
dell'Associazione Tutti a Scuola
di Antonio Nocchetti* da
Superando del
6/2/2007
Ora che si sono spenti i
riflettori sulla
manovra finanziaria approvata dal Governo Prodi è possibile
fare qualche riflessione sulle conseguenze che essa determinerà sul
mondo della scuola
e della
disabilità in
particolare.
La prima riflessione,
preliminare a tutte le altre che seguiranno, riguarda
l’aumento del rapporto
alunni per classe
(comma
605) che determinerà il costituirsi di un minor numero di classi
(si calcola
oltre 6.500),
a fronte di un incremento di alunni iscritti stimati in oltre
23.500
nel
prossimo anno scolastico.
Purtroppo questo “risparmio” di docenti avrà conseguenze eclatanti
soprattutto nelle grandi città, dove già da anni è presente un aumento
progressivo degli alunni nelle singole classi. Appare singolare che
questo avvenga in palese contraddizione con la legge quadro
sull'integrazione scolastica che prevede
non più di un alunno
disabile
in classi
formate da un massimo di venti alunni.
Siamo preoccupati, poi, che il preannunciato superamento del rapporto
di 1 a
138 per
la definizione degli organici di sostegno, come enunciato nell'ultima
Finanziaria,
nasconda un "fantastico trabocchetto"
per i bambini disabili e le loro famiglie. Come interpretare
altrimenti il proposito di rendere
più farraginosa
la certificazione dell’handicap
da presentare alle scuole?
L’aspetto che colpisce maggiormente è la sensazione che il governo
ritenga che ci siano genitori "felici" di attestare per i propri figli
una “falsa” disabilità, ponendoli alla stregua di quei delinquenti
che
simulano le false invalidità.
Per questi ultimi, tra l'altro, siamo ancora in attesa di
provvedimenti legislativi coerenti (non l’indulto!) che inaspriscano
le condanne nei loro confronti e di quelli
che rendono possibili
simili nefandezze
(medici,
operatori dell'Amministrazione ecc.).
Un altro aspetto interessante da considerare se si vuole costruire un
giudizio sulla manovra è il legittimo
finanziamento delle
scuole paritarie
(comma
635 e comma 636), che tuttavia diventa incomprensibile se
confrontato alla
disattenzione rivolta al comparto della scuola pubblica.
Lungi da noi l’idea di disconoscere il ruolo essenziale, soprattutto
nella scuola dell’infanzia, della scuola paritaria, ma appare
francamente incomprensibile che questo avvenga (200
milioni di euro per anno)
all’interno di una Finanziaria che penalizza ulteriormente il mondo
della scuola dai livelli più bassi a quelli più elevati
dell’università.
In questo quadro, la scuola per i disabili - cresciuti nell’anno
scolastico in corso ad oltre
172.000
- diventa
sempre più faticosa,
"costringendo" queste persone in classi più numerose e
sempre più
inaccessibili.
Appare infatti risibile il tanto declamato finanziamento di pochi
milioni di euro al comparto dell’edilizia scolastica per
l’abbattimento delle barriere architettoniche, in un contesto in cui
gli edifici scolastici appaiono in larga maggioranza in tutto il Paese
inadeguati alle più elementari norme di sicurezza
ai sensi
della Legge
626/94.
Gli alunni con disabilità sono
alunni esigenti
che richiedono competenze, professionalità e formazione permanente
e allora come commentare l’offensivo finanziamento per l’aggiornamento
degli insegnanti di sostegno di circa 3
euro al mese
(fonte CISL Scuola)?
Ci corre l’obbligo di sottolineare che questa voce di spesa è
singolarmente presente nella stessa quantità (!) negli anni del
vituperato Governo Berlusconi.
Tutto ciò appare dunque incomprensibile in un Paese che raggiunge con
questa manovra finanziaria costi mai raggiunti prima per sostenere
le spese
militari
(oltre 19
miliardi di euro nel 2007),
nonostante le tante anime candide pacifiste presenti nella maggioranza
di governo.
E allora
una "coerente" disattenzione nei riguardi della disabilità
rappresenta la formidabile linea di continuità tra il governo di
centrodestra e quello di centrosinistra. Ci sarà qualcuno che se ne
accorgerà?
* Associazione
Tutti a Scuola di Napoli.