Dirigenti: giù le mani dalla valutazione! Nella primaria la valutazione spetta ai docenti di classe senza interferenze del DS. di Gaetano Mattera da SAM Notizie, febbraio 2007
Anche nel corso
degli anni scorsi ci era stato segnalato come alcuni dirigenti
scolastici provenienti dalla secondaria convocassero irritualmente il
Consiglio d’interclasse della scuola primaria per procedere agli
scrutini. Scimmiottando la secondaria infatti, i dirigenti disponevano
che, in tale organo collegiale, estraneo alla funzione valutativa dei
singoli alunni, si leggessero i giudizi individuali con l’illegittima
pretesa di sindacarli e rivederli A tal proposito si fa notare che il Consiglio d’INTERCLASSE, anche per classi parallele, non è paragonabile al Consiglio di CLASSE della secondaria. Il primo infatti non ha le prerogative valutative dei singoli alunni e il gruppo docente di classe nella primaria non potrà mai costituirsi in Consiglio di classe, non essendo tale organo mai stato istituito per la primaria. Pertanto per la scuola primaria le valutazioni quadrimestrali sono prerogativa esclusiva del gruppo docente di classe e non del consiglio d’interclasse.
Va evidenziato che
il Consiglio d’interclasse della primaria ha compiti propositivi, di
valutazione dell’andamento delle attività didattiche e di
coordinamento. Prima della C.M. 29/2004 tale Organo della primaria doveva esprimere parere, alla presenza dei soli docenti, unicamente per eventuali non ammissioni di alunni alle classi successive, mentre la valutazione trimestrale o quadrimestrale era prerogativa prima del docente unico e poi del team di modulo. La C.M. citata, attuativa della riforma Moratti, innovò la materia disponendo che la non ammissione alla classe successiva, o periodo successivo, spettasse unicamente al gruppo docente di classe con decisione all’unanimità.
Tuttora,
per la
scuola primaria, la valutazione periodica spetta unicamente al gruppo
dei docenti di classe ed il dirigente scolastico non ha voce in
capitolo in merito ad essa.
L’esercizio della presidenza all’interno degli Organi collegiali è infatti competenza del dirigente solo in riferimento al Consiglio d’interclasse e al Collegio dei docenti, organi che però hanno, lo ribadiamo, altri compiti, estranei alla valutazione del singolo alunno.
In buona sintesi:
per la primaria, il dirigente scolastico non deve convocare e
presiedere alcun organo collegiale con finalità valutative, né
interferire con tali operazioni. Ripercorrendo le tappe storiche più significative vediamo come, per la scuola elementare, fino ai primi anni novanta, la valutazione degli alunni fosse affidata al docente unico di classe. Con la riforma del 1990 la valutazione degli alunni delle classi diventò prerogativa degli insegnanti del modulo e, non a caso, nessun direttore didattico si sognò mai di voler presiedere il gruppo docente quando si riuniva per le valutazioni periodiche. Con la riforma Moratti la valutazione periodica degli alunni della primaria continua a restare prerogativa dei docenti di classe, in più si è aggiunta la competenza sulla decisione di non ammissione per la quale non occorre più il parere del Consiglio d’interclasse, ma la decisione all’unanimità del gruppo docente o equipe pedagogica. Purtroppo l’avvento dell’autonomia, l’istituzione della dirigenza scolastica e il fatto che alcuni dirigenti siano approdati alla primaria dopo aver esercitato la loro funzione nella secondaria, ha portato in alcune, speriamo “poche”, situazioni, alle “confusioni” di cui stiamo parlando e che ci sono state segnalate dai colleghi. Gaetano Mattera
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