Svelato l’enigma delle 'doppie iscrizioni'
negli istituti superiori.

da Tuttoscuola, 16 dicembre 2007

 

Da diverso tempo il Ministero e le Organizzazioni sindacali erano alla ricerca di una risposta allo strano dato che risultava ogni anno negli istituti superiori dal confronto tra iscritti nell’organico di diritto e iscritti in organico di fatto.

Il numero degli studenti che risultavano iscritti a gennaio calava di decine di migliaia di unità nella situazione di fatto a settembre: ogni anni 40/35 mila in meno. Perché questa differenza?

La risposta che è stata data era semplice: a gennaio c’erano doppie iscrizioni di studenti in prima che, fatta la scelta effettiva, a settembre risultavano iscritti soltanto in un istituto.

L’anagrafe degli studenti sembrava, però, non avallare questa ipotesi.

Il mistero è stato svelato dalla Direzione generale degli ordinamenti del MPI nel corso dell’incontro con i sindacati per l’esame della circolare sulle iscrizioni. Non si tratta né di doppie iscrizioni nel primo anno di corso né di studenti che, una volta iscritti, non frequentano (questa era un’altra ipotesi del calo tra organico di diritto e organico di fatto): la differenza è dovuta invece alla dispersione (abbandoni) negli anni successivi.

È bastato, infatti, esaminare in modo disarticolato le situazioni di ciascun anno di corso per constatare che nel primo anno risultano effettivamente iscritti a settembre migliaia di alunni in più di quelli previsti a gennaio (aumento dovuto soprattutto alle bocciature), mentre negli anni di corso successivi risulta esattamente l’opposto, cioè un calo di migliaia di studenti che, forse bocciati, non continuano più gli studi. Un andamento confermato nel corso degli anni scolastici.

Ad esempio, nell’anno scolastico 2006-2007 la differenza tra previsione a gennaio e situazione effettiva a settembre è risultata di 31.128 studenti in meno. Ma nel primo anno vi è stato un incremento 29.892 studenti, mentre negli anni di corso successivi vi è stato un calo di migliaia di studenti (27.675 in meno nel 2° anno; 4.426 in meno nel 3°; 17.378 in meno nel 4° e 11.541 nell’ultimo anno) per un decremento complessivo di 61.020 unità.

Tra aumenti nel primo anno e diminuzione negli altri anni, la differenza complessiva è appunto di 31.128 unità, ma il dato preoccupante è in quei 61 mila studenti che hanno abbandonato.