Scuola.

 Pasquale Almirante, da La Sicilia del 16/12/2007

 

Non sa, il ministro Fioroni, come fare della nostra scuola la migliore del mondo, dopo la deblache del rapporto Pisa, e allora si è inventato di premiare gli alunni più bravi con crediti universitari, viaggi di istruzione, tirocini formativi, accreditamenti a biblioteche, musei e pure con moneta sonate. Un modo per dire, a questa minoranza silenziosa, che qualcuno la osserva e riconosce il merito soprattutto se eccelle in informatica, lingue e agli esami di stato. Era ora, si dirà, anche perché talvolta la scuola si appiattisce sui più deboli lasciando il migliori a loro stessi cosicché si crea una omogeneità al ribasso con risultati perniciosi per chi studia e si impegna.

Contestualmente l'Ufficio scolastico regionale, dando corso alla circolare del ministro del febbraio 2007, ha attivato l'“Osservatorio permanente sul fenomeno del bullismo con lo scopo di garantire monitoraggio costante, supporto alle attività promosse dalle scuole, collegamento interistituzionale in materia di Educazione alla Legalità”. E ha prodotto “Linee-Guida anche per la prevenzione del bullismo che intendono essere uno strumento di indirizzo operativo per le Istituzioni Scolastiche siciliane con l'implementazione e la sperimentazione permanente di iniziative volte sia alla formazione del personale scolastico che all'intervento con gli allievi e le loro famiglie in sinergie con le altre Istituzioni al fine di costituire un network operativo che affronti le complesse sfaccettature implicate nel fenomeno”.

Un punto di riferimento sicuro dunque al quale ciascuno può rivolgersi, utilizzando pure un numero verde e che dovrebbe quantomeno scoraggiare atti delinquenziali e in modo prevalente le violenze contro la persona che sono le più odiose. Non ci sono dunque alibi di sorta per quei dirigenti che preferiscono talvolta minimizzare le aggressioni o che ignorano il disagio dei loro insegnanti sempre più oggetto di angherie di piccoli masnadieri alla riscossa, spalleggiati spesso dai genitori. Ma anche sul versante famiglie il ministero ha segnato un altro punto in suo favore, adeguandosi per certi versi a quanto già in Inghilterra da un po' di anni esiste: la responsabilità dei genitori per gli atti vandalici dei figli.

Per far questo è stato necessario modificare due articoli dello statuto degli studenti voluto da Berlinguer e introdurre il principio della corresponsabilità delle famiglie che è stato pure accolto dalla Corte dei conti in applicazione al decreto del Presidente della Repubblica. Chi rompe paga e per i bullismi più gravi la scuola può sospendere da 15 giorni fino a tutto l'anno, non ammettere allo scrutinio finale, agli esami di stato e inoltrare denuncia penale. Rispettare le regole da piccoli per rispettarli da cittadini maturi e abituare alla cura del bene pubblico, anche se i più esposti alle ingiurie rimangono sempre i professori come per certi versi lo sono i poliziotti negli stadi. Forse anche da questa semplice considerazione è nata la proposta della Gilda di giudicare usurante il lavoro dei docenti visto che, referti e statistiche alla mano, tra il pubblico impiego sono quelli più esposti a malattie anche perniciose, oltre a subire più di ogni altro il burn-out e quindi soffrire di depressione e crisi di identità.

E questo non solo nel rapporto sempre più conflittuale con il carico di responsabilità (denunciare aggressioni, giudicare e motivare bocciature, stilare relazioni ecc.), ma anche in fase relazionale con gli alunni che a mobbizzare sono liberi docenti. Si dirà però che la scuola deve trovare strategie adeguate sul modello don Bosco o John Dewey; che è vero, come è vero però che al fronte si va bene equipaggiati e soprattutto ben formati e motivati e non già a costo zero come la velleità spesso suggerisce. E non parliamo solo di stipendi, ma di concorsi seri per eliminare il precariato e fare del docente l'asse portante della società del domani. Ma quale classe politica saprà imporre questa rivoluzione che poi dovrebbe essere normale buon senso?