I problemi dell'integrazione
resteranno aperti.
Ci sono importanti novità nel Disegno di Legge
della Finanziaria per il 2008, in ambito di integrazione scolastica
degli alunni con disabilità, ma non sembra lecito pensare che possano
risolvere problemi annosi come quello della discontinuità didattica o
della mancata formazione degli insegnanti curricolari.
di
Salvatore Nocera* da
Superando del
17/12/2007
L'articolo 94, commi 3 e 4 del Disegno di Legge
della Finanziaria per il 2008 presenta notevoli novità a proposito
dell'integrazione scolastica.
Il comma 3, ad esempio, stabilisce che a partire dall'anno scolastico
2008-2009 il numero massimo dei posti di sostegno - sia in organico di
diritto che di fatto - non potrà superare il 25% del numero
complessivo delle sezioni e classi delle scuole statali attivate nel
2006-2007. Siccome il numero di tali sezioni e classi era di quasi
376.000, il 25% è pari a quasi 94.000. Il tutto, comunque, non potrà
superare il rapporto medio nazionale di un posto ogni due alunni con
disabilità, obiettivo da realizzarsi anche con compensazioni fra
Province che hanno un rapporto migliore e Province che hanno un
rapporto peggiore.
Il comma 4 stabilisce poi che i posti organici di sostegno di diritto,
attualmente pari a 48.000, saranno aumentati di numero sino a
pervenire nell'anno scolastico 2010-2011 al 70% dei posti complessivi
di sostegno dell'anno 2006-2007. Siccome tali posti erano circa
86.000, più quasi 4.000 cattedre costituite da "spezzoni", il numero
dei posti di sostegno di diritto sarà di circa 60.000 o 64.000, se
verranno considerate anche le cattedre appena citate, che pure sono
tali, se vogliamo interpretare in senso logico, oltre che letterale,
la norma.
Siccome questa normativa viene emanata allo scopo di ridurre il
precariato, si stabilisce che vengano abolite le parole contenute
nell'articolo 40, comma 1, settimo periodo della Legge 449/97 che
consentivano sino ad oggi la concessione di "deroghe".
Ovviamente, dal momento che tra i posti in organico di diritto - pur
cresciuti di numero - e le necessità di fatto che possono pervenire
sino a 94.000 vi sarà sempre uno scarto, il comma 4 consentirà ancora
il ricorso all'autorizzazione a nomine di supplenti oltre l'organico
di diritto, come avviene normalmente per tutte le materie che hanno un
organico di diritto insufficiente.
La normativa, dunque, sembra notevolmente innovativa, anche se
ripropone cose che sembravano superate. Infatti, viene ribadita
l'abolizione del criterio per istituire posti organici di diritto di
sostegno, già introdotta con l'articolo 1, comma 65, lettera "b" della
Finanziaria per il 2007 (Legge 296/06), ripristinando tuttavia il
rapporto di uno a due.
Vengono poi abolite formalmente le deroghe, mantenendo però la
possibilità e la necessità di supplenze annuali per pervenire a
coprire il fabbisogno sino al tetto massimo di 94.000 posti.
E ancora, si dice di voler ridurre il precariato e tuttavia l'organico
di diritto al suo massimo nel 2010 lascerà un vuoto di circa 30.000
posti da coprire con supplenze annuali.
In ogni caso le soluzioni introdotte non risolvono comunque l'annoso e
insoluto problema della continuità didattica, che solo un radicale
aumento dei posti organici di sostegno avrebbe potuto superare.
Infatti le supplenze annuali continueranno a creare discontinuità
didattica, con gravissimo danno specie per gli alunni con disabilità
intellettiva.
Inoltre nemmeno lo stesso aumento dei posti organici di sostegno può
risolvere il problema della continuità didattica, poiché rimane la
norma che consente ai docenti di sostegno a tempo indeterminato di
passare su cattedra comune dopo cinque anni di sostegno.
Per tutti questi motivi la FISH (Federazione Italiana per il
Superamento dell'Handicap) ha presentato una serie di emendamenti che
propongono un innalzamento a dieci anni del periodo di permanenza su
sostegno dei docenti di ruolo e una durata pluriennale delle
supplenze, prevedendo che con un successivo Decreto Ministeriale
potrebbero essere individuati i criteri per assicurare la continuità
didattica del docente con lo stesso alunno.
Avere poi abolito per legge le deroghe non risolverà il problema della
loro concessione tramite ricorso ai giudici. Infatti, l'integrazione
scolastica è un diritto costituzionalmente garantito dalla Sentenza
della Corte Costituzionale 215/87 e quindi il divieto di deroghe non
potrà impedire a chi lo voglia di sollevare la questione di
costituzionalità del comma 4, con conseguenze gravissime anche per
l'erario, oltre che per il contenzioso cui andranno incontro molte
famiglie. E ciò perché la giurisprudenza ormai consolidata ritiene le
ore di sostegno un diritto individuale degli alunni con disabilità,
anzi ritiene tali ore l'unica risorsa a tutela del diritto allo studio
degli stessi, tant'è vero che ha assegnato ore di sostegno per tutta
la durata dell'orario scolastico di singoli alunni.
Per questo la FISH ha presentato anche un emendamento con il quale
chiede che le deroghe debbano essere consentite nei casi in cui
l'Amministrazione Scolastica non dimostri che esiste un'altra risorsa
fondamentale per l'integrazione e cioè la preparazione dei docenti
curricolari, documentata almeno con un corso di aggiornamento per
ciascuno di essi in ogni classe.
In conclusione, quindi, queste nuove norme non sembrano risolvere
decisamente i problemi aperti e da tempo denunciati dalle associazioni
aderenti alla FISH e va aggiunto anche che la fissazione del tetto
massimo di 94.000 posti di sostegno - indipendentemente dall'eventuale
aumento del numero di alunni certificati con handicap - è di dubbia
legittimità.
Infatti, già a fine settembre di quest'anno il TAR del Veneto e il 29
ottobre il TAR del Lombardia hanno annullato, con ordinanze
provvisorie, i rispettivi provvedimenti degli Uffici Scolastici
Regionali che fissavano un tetto massimo al numero dei posti di
sostegno. E invero sino a quando Amministrazione e Sindacati non
troveranno una soluzione per la formazione obbligatoria iniziale e in
servizio dei docenti curricolari, continueranno i ricorsi al TAR delle
famiglie, che ora si "arricchiranno" di quelli alla Corte
Costituzionale.
* Vicepresidente nazionale della FISH
(Federazione Italiana per il Superamento dell'Handicap).