Il ministro annuncia uno stanziamento di 5 milioni per i recuperi:
è la prima volta L'allarme dai test Pisa: il 61% non ha chiara la rotazione terrestre

Piano urgente per le scuole medie.
Fioroni: "Non sanno perché fa notte".

Salvo Intravaia, la Repubblica del 19/12/2007

 

Le scuole medie italiane avranno nei prossimi mesi a disposizione cinque milioni di euro per organizzare corsi di recupero in Matematica e Italiano. Per l'Italia è la prima volta in assoluto. Il perché lo spiega lo stesso ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, che questa mattina ha firmato una direttiva in cui, tra l'altro, si stabiliscono "le strategie di intervento, le attività di sostegno e di recupero e le modalità di utilizzazione del personale". A convincere l'inquilino di viale Trastevere che era necessario intervenire con urgenza è stata l'ultima bocciatura appioppata al nostro Paese dall'indagine Ocse-Pisa.

La figuraccia rimediata nelle cosiddette literacy (alfabetizzazione) in Matematica, Scienze e Lettura dai quindicenni italiani è stata definita dallo stesso ministro "un'emergenza non solo della scuola italiana ma di tutto il sistema paese". "Per questo - spiega Fioroni - porrò la questione al prossimo Consiglio dei ministri e, dopo Natale, in un incontro con il premier, Romano Prodi, e il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, per mettere rapidamente in atto un piano straordinario che coinvolga anche la riqualificazione e aggiornamento professionale dei docenti".

Ma come mai tanto allarme? Dai questionari somministrati per il Pisa 2006 ad oltre 21 mila quindicenni italiani emerge un livello di conoscenze piuttosto scarso se si considera il livello altamente tecnologico dell'ambiente in cui vivono i nostri adolescenti. Il 62 per cento non sa "il perché del giorno e della notte". La stragrande maggioranza non sa spiegare, dunque, che l'alternanza del giorno e della notte è dovuto alla rotazione della terra intorno al proprio asse.

E le cose non vanno meglio se si passa alla Matematica o alla Lettura. Tre ragazzini su 10 non sono capaci di "interpretare" una semplice formula come quella del "Tasso di cambio" da una valuta ad un'altra. E la "lettura" di un semplice grafico diventa una difficoltà insormontabile per un quarto degli alunni. Tutte operazioni che i quindicenni delle altre nazioni europee, in particolar modo dei paesi nordici, e asiatiche sanno svolgere con maggiore disinvoltura.

L'intervento a supporto dei ragazzini delle prime classi della scuola media, con un finanziamento di 5 milioni, mira a combattere la dispersione scolastica e a vincere "la sfida per recuperare al successo scolastico e formativo migliaia di giovani come stabilito dell'agenda di Lisbona". Perché "quasi tutti i debiti formativi dei primi due anni delle scuole superiori - spiega Fioroni - nascono da carenze già emerse negli anni di studio precedenti".
Stesso discorso per le migliaia di studenti che, in possesso di una preparazione traballante, appena si affacciano alla scuola superiore vanno incontro ad una bocciatura. Per questo il ministro della Pubblica istruzione ha deciso di incrementare il fondo per organizzare i corsi di recupero e sostegno. Saranno 320 i milioni che le scuole superiori potranno utilizzare nel 2008. A conti fatti, fa sapere Fioroni, con questa cifra sarà possibile per ogni singolo ragazzo promosso con debito seguire due moduli di recupero di 15 ore. Basteranno a recuperare tutte le lacune di un anno?

Ma, oltre agli studenti, l'attenzione del ministro è rivolta anche ai professori. "Oltre ad attività specifiche di recupero e sostegno, gli insegnanti potranno attivare appropriate strategie di apprendimento in un rinnovato impegno professionale". Occorre, insomma, riqualificare i docenti italiani, la cui età media è di 50 anni, che sarebbero un po' troppo un troppo vecchi per offrire un insegnamento "moderno". E' lo stesso Fioroni a fornire una dato che spicca su tutti: in tutta la scuola media italiana ci sono soltanto due professori di Matematica sotto i 31 anni. "Soltanto con una coralità di sforzo del personale docente, degli studenti e delle famiglie si può invertire la tendenza. Il piano straordinario di aggiornamento dei docenti dovrà quindi iniziare dalla scuola media", ha concluso Fioroni spiegando che "non si tratta di trovare un capro espiatorio ma di mettere mano dove le lacune si sono dimostrate più evidenti".
 

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