I genitori non vanno più a votare.

da Tuttoscuola News n. 317, 3 dicembre 2007

 

Sull'onda di un servizio giornalistico del "Corriere della sera" che ha riportato le crude cifre della generale non presenza al voto dei genitori per gli organi collegiali della scuola, il vice ministro della pubblica istruzione Mariangela Bastico prende atto di una situazione cronicizzata ed esorta le famiglie alla partecipazione.

"C'è - dice la Bastico - un difetto di partecipazione che suona come una sorta di delega alla scuola da parte delle famiglie. Certo, le nostre vite sono complicate, siamo presi da mille impegni; ma ne va della vita dei nostri figli e anche un po’ della nostra: la scuola è sempre stata, anche per noi adulti, un luogo di dialogo, di scambio.

Molti genitori della mia generazione, poi, ne hanno fatto una palestra politica. Non smettiamo di frequentarla".

Il vice ministro ricorda che da due legislature non si riesce in Parlamento a trovare l'accordo e la volontà per riformare gli organi collegiali, ma aggiunge che "... il Governo è pronto ad assumere una delega sulla base di indirizzi parlamentari su questa materia" (ma diplomaticamente tace sul fatto che recentemente il Parlamento ha cassato la proposta di affidare al Governo la delega in materia di riforma degli organi collegiali).

L'ex-ministro Tullio De Mauro, nel prendere atto che nell'arco di trent'anni la partecipazione delle famiglie alle elezioni scolastiche è crollata dal 75% al 10%, esprime la netta convinzione che la causa di tanta crisi sia soprattutto da ricercare nella burocrazia ministeriale e nella sua logica centralistica che svilisce l'autonomia delle scuole.

Le istituzioni devono avere maggiore libertà, dice De Mauro, nell'organizzazione degli orari e nella possibilità di discutere contenuti e modalità dell'insegnamento. Citando esperienze di altri Paesi europei, l'ex-ministro rivendica il diritto delle scuole di intervenire nella chiamata diretta dei docenti. Un tabù sindacale ancora inviolato.