Le novità concordate tra i ministri Giuseppe
Fioroni e Fabio Mussi
Per le prove di ingresso varrà anche il curriculum delle superiori
Test universitari, arriva la "dote".
Conteranno anche i punti del liceo.
Salvo Intravaia, la Repubblica
del 28/12/2007
ROMA - Dal prossimo
anno, per l'accesso all'Università "conteranno bravura e curriculum
scolastico". Ad affermarlo è il ministro della Pubblica istruzione,
Giuseppe Fioroni che uscendo, poche ore fa, dall'ultimo Consiglio dei
ministri del 2007, ha definito "di svolta" il provvedimento assunto
dal governo. "D'ora in poi - ha spiegato Fioroni - per l'accesso alle
facoltà a numero chiuso pagherà il merito, non le furbizie e chi
studia e sgobba non resterà più fuori gioco". Il riferimento alle
tantissime polemiche a indagini della magistratura per i test di
Medicina di questa estate è evidente. La disposizione, concordata da
tempo col ministro dell'Università Fabio Mussi, è contenuta
all'interno di uno dei due decreti legislativi (quello in materia di
Valorizzazione della qualità dei risultati scolastici per l'ammissione
ai corsi di laurea universitari e definizione dei percorsi di
orientamento all'istruzione universitaria) approvato questa mattina
In base al provvedimento in questione, accedere ad una delle facoltà a
numero programmato (come Medicina, Odontoiatria, Architettura,
Veterinaria e Professioni sanitarie) non sarà legato alla sola
lotteria dei test di ammissione. Gli studenti più meritevoli che dopo
la maturità decideranno di proseguire gli studi all'università si
porteranno dietro una dote "in punti" che avrà un peso non
indifferente per l'accesso alle facoltà a numero chiuso. "La maturità
non sarà più solo un pezzo di carta - continua Fioroni - ma una porta
d'ingresso al proprio futuro e finalmente gli studi delle superiori
avranno un loro peso specifico". Il curriculum scolastico degli ultimi
tre anni di scuola superiore e il voto della maturità "garantiranno
fino a 25" dei 105 punti complessivi attribuiti ai test di ammissione.
Nelle facoltà a numero chiuso, che ogni anno vedono ai nastri di
partenza oltre 200 mila studenti, al test di ammissione sarà
attribuito un punteggio massimo di 80 i restanti 25 se li porteranno i
ragazzi dalla scuola superiore. Contribuiranno a definire la "dote"
per l'accesso all'università "la media complessiva, non inferiore a
sette decimi, dei voti ottenuti negli scrutini finali di ciascuno
degli ultimi tre anni di frequenza della scuola secondaria superiore;
la valutazione finale conseguita nell'esame di Stato dal 20 per cento
degli studenti con la votazione più alta, comunque non inferiore a 80
centesimi; la lode ottenuta nella valutazione finale dell'esame di
Stato; le votazioni, uguali o superiori agli otto decimi, conseguite
negli scrutini finali di ciascuno degli ultimi tre anni in discipline,
predefinite nel bando di accesso a corsi universitari, che abbiano
diretta attinenza o siano comunque significative per il corso di
laurea prescelto".
Il decreto prevede anche "la realizzazione di appositi percorsi di
orientamento affinché gli studenti arrivino preparati ai corsi di
laurea che hanno scelto consolidando le proprie conoscenze in
relazione alla preparazione richiesta per i diversi corsi di studio".
Per questo i docenti della scuola secondaria superiore possono essere
coinvolti nella predisposizione dei test di accesso all'università,
mentre nelle scuole possono essere organizzati percorsi di
orientamento con la partecipazione di professori universitari.