Curriculum e voto di maturità
per entrare all'Università.

di Reginaldo Palermo La Tecnica della Scuola del 29/12/2007.

Lo prevede il decreto legislativo approvato dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 28 dicembre. Avranno un peso i risultati degli ultimi tre anni di scuola superiore. Fioroni: "Il decreto premia il merito e mette fine alle furbizie".

L’ultimo Consiglio dei Ministri del 2007 ha consentito ai ministri Fioroni (Pubblica Istruzione) e Mussi (Università e Ricerca) di far approvare un decreto legislativo che dà attuazione alla delega conferita al Governo a realizzare percorsi di orientamento per la scelta del corso di laurea o di altri percorsi post-secondari.

Ma la vera novità del provvedimento riguarda l’iscrizione ai corsi universitari nelle facoltà a numero chiuso.

In questi casi, infatti, nel punteggio massimo di 105 punti, 80 saranno assegnati sulla base del risultato del test d'ingresso mentre 25 saranno dati con riferimento al curriculum scolastico precedente.

A tal fine contribuiranno: la media complessiva, non inferiore a sette decimi, dei voti ottenuti negli scrutini finali di ciascuno degli ultimi tre anni di frequenza della scuola secondaria superiore; la valutazione finale conseguita nell’esame di Stato dal 20% degli studenti con la votazione più alta attribuita dalle singole commissioni, che comunque non deve essere inferiore a 80/100; la lode ottenuta nella valutazione finale dell’esame di Stato; le votazioni, uguali o superiori agli otto decimi, conseguite negli scrutini finali di ciascuno degli ultimi tre anni in discipline, predefinite nel bando di accesso a corsi universitari, che abbiano diretta attinenza o siano comunque significative per il corso di laurea prescelto.

Il ministro Fioroni esulta e dichiara: “La svolta di questo provvedimento si traduce così: ora pagherà il merito, non le furbizie, e chi studia e sgobba non resterà più fuori gioco per l’accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso”.

“La maturità non sarà più solo un pezzo di carta - prosegue Fioroni - ma una porta d’ingresso al proprio futuro e finalmente gli studi delle superiori avranno un loro peso specifico: credo che si possa parlare di una vera e propria svolta per la scuola superiore”.

Le nuove norme, che entreranno in vigore già con il prossimo anno accademico, prevedono anche la realizzazione di appositi percorsi di orientamento; i docenti della scuola superiore potranno essere coinvolti nella predisposizione dei test di accesso all’università, mentre nelle scuole potranno essere organizzati percorsi di orientamento con la partecipazione di professori universitari.