Cellulari accesi in classe
nonostante i divieti.

La Stampa del 13/12/2007

 

FIRENZE
Gli studenti italiani continuano a tenere il cellulare acceso in classe, nonostante i ripetuti divieti. La stragrande maggioranza degli alunni della scuola elementare possiede un proprio cellulare ed alcuni di loro hanno avuto il primo cellulare addirittura a 4 anni . Questi solo alcuni dei dati che emergono dalla indagine « Minori e Telefonia Mobile» condotta dal Centro Studi Minori e Media nelle scuole elementari, medie e superiori di 20 città in dieci regioni italiane, intervistando circa 4000 studenti e genitori.

Il Centro Studi Minori e Media, il cui comitato scientifico è presieduto dal presidente emerito della Corte Costituzionale Cesare Mirabelli, si occupa da tempo del complesso rapporto tra minori e media in ambito nazionale ed europeo e nel 2006 ha svolto la prima indagine italiana sui videogiochi.

Con questa nuova indagine sull’uso del cellulare da parte dei bambini e dei ragazzi si è voluto verificare il grado di percezione da parte dei minori delle potenzialità e delle criticità collegate all’uso del cellulare e la qualità e la quantità dell’informazione dei genitori.

I risultati dell’indagine saranno presentati nel convegno « Minori e Telefonia Mobile » che si terrà a Firenze, nell’aula magna dell’Università, domani, venerdì 14 dicembre. Fra i relatori del convegno Gianluigi Magri, commissario dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, Franco Siddi, segretario generale della Fnsi, Emilio Rossi, presidente del Comitato per la tutela dei minori in Tv , Luca Borgomeo, presidente del Consiglio nazionale degli utenti, Carlo Sorrentino presidente del Corso di laurea in media e comunicazione dell’Università di Firenze.
I lavori del convegno saranno introdotti da Laura Sturlese, presidente del Centro Studi Minori e Media e coordinati da Isabella Poli, direttore scientifico del Centro Studi Minori e Media. La presidente della Commissione parlamentare per l’infanzia Anna Serafini concluderà il convegno.