Sospeso il blocco del prossimo 16 aprile, ma i
sindacati restano
sul piede di guerra. Confermate le agitazioni di Cobas e Gilda
Scuola, tregua armata sul contratto
"Chiarezza o sciopero a maggio".
La spesa complessiva sarà di 143 milioni di euro
per le 24 mila classi interessati alle prove
Salvo Intravaia, la Repubblica,
12/4/2007
Tregua armata fra
sindacati della scuola e governo. Flc Cgil, Cisl e Uil scuola revocano
lo sciopero del prossimo 16 aprile ma si riservano di stabilire nei
prossimi giorni se proclamare un'altra mobilitazione di piazza il
prossimo mese di maggio. Insomma, niente sciopero per un milione e 100
mila dipendenti della scuola lunedì prossimo anche se la direttiva
generale dell'Aran sul rinnovo dei contratti pubblici resa nota nella
sua versione definitiva soltanto questa mattina non convince i
rappresentanti di categoria.
"Nelle prossime ore - scrivono in una nota unitaria Enrico Panini (Cgil),
Francesco Scrima (Cisl) e Massimo Di Menna (Uil) - le segreterie
nazionali definiranno unitariamente un orientamento circa gli effetti
della Direttiva generale sui contratti pubblici predisposta dal
Governo ed indicheranno le conseguenti iniziative di lotta, di
mobilitazione e di sciopero per il mese di maggio a sostegno delle
posizioni e delle rivendicazioni espresse dalla organizzazioni
sindacali e a sostegno del negoziato contrattuale che a seguito
dell'accordo di Palazzo Chigi si dovrà aprire nelle prossime
settimane".
Il punto su cui non si riesce a trovare l'accordo riguarda
innanzitutto l'ammontare delle risorse per il rinnovo del contratto.
Secondo Panini, segretario generale della Flc Cgil, la direttiva
generale contiene 'un paio di contraddizioni che non consentono di
chiudere la partita'. La prima riguarda l'ammontare dell'aumento: per
gli insegnanti l'incremento dello stipendio sarebbe inferiore ai 101
euro, medi e lordi, annunciati per tutti i dipendenti pubblici lo
scorso 5 aprile. Il perno della questione è il tetto del 4,43 per
cento imposto dal documento uscito dall'Aran (l'Agenzia per la
rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni) per gli
incrementi stipendiali di tutti i dipendenti dello stato che se
applicato agli insegnanti porterebbe ad aumenti inferiori.
La situazione si sbloccherà con ogni probabilità nei prossimi giorni
quando saranno rese note le direttive di settore, che per la scuola
potrebbero contenere quanto richiesto dai rappresentanti di categoria.
Restano in piedi le altre richieste avanzate dai sindacati
confederali: apertura di un tavolo di confronto (il cosiddetto
Memorandum) sulle strategie da condividere col governo per rilanciare
il ruolo della scuola in Italia e le modalità di gestione delle
contrattazioni integrative (quelle che si svolgono a livello si
singolo istituto). Confermati, al momento dai Cobas e dalla
Gilda
degli insegnanti mentre slitta a data da destinarsi l'agitazione
indetta dallo Snals.