Fioroni, dopo aver illustrato la cornice
culturale della nuova scuola dell'infanzia, elementare e media, ha
avviato il confronto
con le associazioni di settore per scrivere materialmente i programmi
.
Ora tocca alle associazioni:
per la Moratti fu un coro di dissensi.
da Italia Oggi
del 10/4/2007
Attese al varco dalle associazioni professionali
e disciplinari, le nuove indicazioni nazionali seguiranno la stessa
strada delle precedenti, quelle a firma Moratti. Che sollevarono un
vespaio di polemiche.
Fioroni, dopo aver illustrato la cornice
culturale della nuova scuola dell'infanzia, elementare e media, ha
avviato il confronto con le associazioni di settore per scrivere
materialmente i programmi che dovranno essere utilizzati dal prossimo
settembre. La scadenza, per ultimare i lavori, è il prossimo 20
maggio. Poco più di un mese, dunque, per dire ai docenti cosa e come
insegnare. All'epoca della riforma Moratti, la parola curricolo era
una dei termini banditi dai sacri testi. Il varo delle indicazioni
nazionali (messe a punto da una commissione ristretta guidata dal
pedagogista Giuseppe Bertagna) fu preceduto da una fase caotica per la
loro stesura: le associazioni criticarono un'impostazione che solo
sulla carta era organica (il documento del forum delle associazioni
disciplinari è del novembre 2003).
Spesso gli obiettivi fissati dalle indicazioni morattiane apparivano
fuori sincrono con la realtà, con la supposta acquisizione da parte
del ragazzo di metaconoscenze che, se seriamente considerate,
apparivano fuori della portata di un quattordicenne. Eclatante, al di
là della bagarre sull'esclusione ideologica dell'evoluzionismo,
l'impostazione dei programmi di storia: si dava per scontato che un
bambino di 8 anni sapesse padroneggiare la numerazione per mille, i
numeri negativi e dunque fosse in grado di comprendere il sistema
cronologico basato sulla nascita di Cristo, e ragionare su lunghissime
durate degli eventi storici. Ma la struttura del pensiero del bambino,
dissero gli esperti di storia, non può reggere il salto di millenni
nella totalità dello spazio terrestre, incomprensibile se si è appena
finito di lavorare su semplici concetti di misurazione del tempo e su
piccoli brani di memoria locale.
Osservazioni di questo tipo vennero avanzate anche a proposito delle
scienze, ma ancora più febbrili furono le critiche alla supposta
ambiguità del testo, a proposito dell'intervento della famiglia e per
i richiami teoretico-metafisici sul bene e sul male, con il rischio di
derive manicheiste nella visione del mondo da parte dei ragazzi.
Rischio apodittico che fu a più riprese rintracciato anche dagli
storici.
Mentre ci fu anche chi rilevò fra i contenuti di economia domestica
visioni stereotipate legate alla figura femminile, irrimediabilmente
ancorata al ruolo di casalinga. Ma la critica si rivolse anche alla
forma con sui furono scritte le indicazioni e per cui risultavano
difficili, sostennero le associazioni, anche da comprendere.
Unanime il giudizio delle associazioni che parlarono di 'confusione
terminologica e concettuale', anche tra termini e concetti che
corrispondono oggi all'abc del mestiere, cioè tra abilità, competenze,
contenuti, metodi. Evidentemente, stando al commento delle
associazioni, la fretta fu cattiva consigliera. Anzi, ci fu chi
sostenne anche che se la prima stesura del testo fosse stata meno
frettolosa, forse le indicazioni sarebbero nate sotto migliori
auspici.