Finanziamenti alle scuole: di R. P. La Tecnica della Scuola del 1/4/2007 Una ventina di deputati delle Commissioni Bilancio e Istruzione presentano una Risoluzione per chiedere interventi urgenti volti a coprire i debiti pregressi delle scuole e a modificare le norme per il conferimento e il pagamento delle supplenze.
Qualcosa si sta finalmente muovendo sulla
questione dei finanziamenti alle scuole: dopo le prese di posizione a
titolo più o meno personale del senatore Andrea Ranieri (DS) e del
vice-ministro Mariangela Bastico che nei giorni scorsi avevano
preannunciato la necessità di un provvedimento di legge urgente per
dare un po’ di ossigeno alle asfittiche casse scolastiche, adesso
intervengono ufficialmente più di venti deputati di maggioranza delle
Commissioni Bilancio e Istruzione il 28 marzo hanno presentato una
“Risoluzione” che impegna il Parlamento ad assumere iniziative
immediate. La Risoluzione riprende i dati già noti da tempo sulla
diminuzione dei finanziamenti verificatasi tra il 2002 e il 2006:
46,6% in meno (corrispondenti a 494,4 milioni di euro) per supplenze
brevi, 72,6% per cento (106,4 milioni) per esami di Stato, 53% (159,8
milioni) per funzionamento amministrativo e didattico.
“Conseguentemente – affermano i deputati firmatari del documento - si
sono accumulati sui bilanci delle scuole residui attivi relativi ad
entrate non pervenute dal Ministero pubblica istruzione per far fronte
a spese obbligatorie non comprimibili, in particolare supplenze, esami
di Stato, pagamento TARSU, corsi surrogatori negli istituti
professionali” Qualche giorno addietro il vice-ministro Bastico aveva
affermato che con la prima assegnazione di fondi alle scuole, prevista
già per la prima decade di aprile, la situazione sarebbe migliorata,
ma la risoluzione mostra che il problema resterà pressochè intatto:
“L'emanazione di primi mandati di pagamento alle scuole per
l'erogazione di acconti delle spettanze previste dal decreto 21 del 1
marzo 2007, può dare un vantaggio a breve in termini di liquidità, ma
mantiene inalterato il problema in termini di competenza, in quanto
non consente l'accertamento dei maggior fabbisogno pregresso” E forse
una soluzione potrebbe arrivare anche per il pagamento della Tarsu,
dal momento che il documento riconosce l’esistenza di “situazioni
debitorie delle scuole nei confronti dei Comuni per mancato pagamento
Tarsu”. Quali soluzione propongono i deputati delle due Commissioni.
Intanto si afferma che “è opportuno, con futuri provvedimenti
normativi, rivedere le modalità di assegnazione alle scuole delle
risorse destinate al pagamento delle supplenze, in particolare quelle
relative a lunghi periodi”. Non solo, ma si segnala anche
l’opportunità di “introdurre nel nuovo regolamento per il reclutamento
del personale supplente modifiche rispetto alle norme vigenti”. Ma
soprattutto, sottolineano i deputati, è indispensabile “definire un
piano di erogazione programmata delle risorse necessarie relative agli
esercizi precedenti”. Forse, questa volta, il problema potrebbe
avviarsi a soluzione: a questo punto i Ministri Fioroni, che una
decina di giorni fa a Milano aveva fatto intendere che il debito sulle
supplenze è dovuto in larga misura alla “faciloneria” dei dirigenti
scolastici, e Padoa Schioppa, che continua a pensare che le proteste
delle scuole non sono del tutto giustificate, in un modo o nell’altro
dovranno tenere in considerazione al volontà del Parlamento. |