La scuola dell'autonomia. di Roberto Renzetti, da Fuoriregistro del 25/4/2007
Sono in attesa di vedere suicidi di massa dei cantori sciocchi della scuola dell'autonomia. Dov'è? cosa accade? tutto allo sfascio? Eppure ci sono i sinistri (o come li chiamate?) al potere.
- non ci sono i soldi per pagare i supplenti - si minacciano denunce - stanno finendo i supplenti di materie scientifiche - altri soldi alle scuole private (leggi: confessionali) - la Moratti continua imperterrita ad operare - l'università è bombardata da Mussi, Modica e Tocci (segue il disastro del 3 + 2 e la liceizzazione dell'università). Basta? O occorre fare un corso d'aggiornamento a quella signora che chiacchiera molto ma conclude poco come Alba Sasso? E che dire dei collaterali del potere come CGIL Scuola (che vezzosamente si fa chiamare Federazione Lavoratori della Conoscenza, con Lorenzo che incalza "maddeché ahò!"), come il CIDI, come Legambiente? Sono impacciati minacciano sfracelli che non accadranno mai perché quei comandi e quei distacchi sono la loro vita alla faccia di chi resta nella scuola che si disfà e che, nel farlo, puzza pure. Molto più in generale facciamo una rapida rassegna di ciò che accade.
Fino a qualche tempo fa, forse un anno fa, si aveva una qualche speranza di cambiamento, speranza legata a un qualche ravvedimento, soprattutto tra i DS ma oggi quel partito è decisamente democrisitiano e non ci ha detto nulla nel suo congresso di scuola. Ma proprio niente per la scarsa dimestichezza degli emergenti con il tema. Ma i DS, in via di estinzione, si occupano d'altro e la bega l'hanno lasciata ad un personaggio che con la scuola fa gli affari della Chiesa. La cosa d'interesse è vedere un sottosegretario, la Bastico, che sposa le tesi del ministro e vari personaggi ex critici si affannano a dire che in fondo tutto va. Io sono convinto che ormai la scuola è persa. Sono convinto che gli assassini, quelli del colpo alla nuca, sono stati i centrosinistri dal 1996 al 2001. Con alcuni capi, Berlinguer e Bassanini, ed una schiera di complici che vanno da Panini, Maragliano, Alba Sasso (l'ignava), Vertecchi, De Mauro, CGIL Scuola, CIDI, Legambiente, ispettori vari. Tutti osannanti la riforma, tutti a lato del governo amico che ha iniziato a portare la scuola verso i lidi anglosassoni proprio nel momento in cui quegli stessi teorici lontani tentavano di addrizzare i fallimenti completi delle loro scuole. Il fatto è che neppure la tecnologia conoscono i nostri eroi e si affidano alla pubblicazione tarda dei libri d'oltreoceano dalle parti nostre. E poiché la cosa richiede tempo, lor signori hanno sempre una differenza di fase che li rende patetici. Un anno fa facevo finta d'illudermi che le parole di tanti attuali governativi avessero un minimo di credibilità. L'ignava aveva qui detto che lei si sarebbe battuta per l'abrogazione della Moratti. Oggi, per essere minimamente coerente, dovrebbe dimettersi dalla commissione in cui fa da bella statuina. E che dire dei silenzi della CGIL Scuola? (la chiamo così perché il già citato vezzo di "lavoratori della conoscenza" è ridicolo e rappresenta un cedimento a quelle stesse pedagogie disfattiste con le quali ci tocca combattere). Una antica militante con l'elmetto di quel sindacato ed oggi in forza ad altri fiancheggiatori dei distruttori come Proteo, tanto fedele quanto sciocca, anche lei esprime oggi dei dubbi (ma da quelle parti c'è ormai il dubbio costante di critica quando non arriva il distacco e quindi la cosa potrebbe non avere nessun significato). Per certo quel sindacato non c'è, si vergogna a ragione e non appare se non per la solita litania del precariato non si sa bene per riparare ai disastri creati in tanti anni o per certa convinzione e ravvedimento. Sta di fatto che non ho più il piacere di incontrare i militanti, coloro che ci credono indipendentemente dal premio (il tanto caro distacco, l'andare via dall'insopportabile pratica dell'insegnamento). E di proposte niente, da nessuna parte. Solo qualche neopositivista azzarda un nuovo modo di insegnare il secondo principio della dinamica o una pratica di insegnamento delle lingue con orari spezzati. E' il modo di fuggire dalla scuola di chi non è entrato nella guerra delle tessere per aspirare a quel distacco o di chi è assente dalla vita quotidiana e si costruisce le sue nicchie calde e lontane (quelli di prima). La scuola non c'è più. Non vi è dal punto di vista degli insegnanti, degli amministrativi, degli studenti, dei genitori, delle istituzioni, degli edifici, degli orari, delle norme, dell'affollamento, dei "programmi". Vi è invece il perfido piano di approfittare dello sbandamento per dirottare risorse alle scuole confessionali, quelle si care a Fioroni e non disprezzate da Bastico (se c'è batta un colpo su questo. E qui mostro di nuovo che lo sciocco sono io).
E Modica torna, con il ritorno del centrosinistra, a colpire l'Università con una sicumera degna di ispirazione divina o di qualche potente lobby che nulla a che vedere con gli interessi del Paese. Ed addirittura il diessino Tocci si è dimesso da collaboratore di Modica in quanto le riforme di Modica e Mussi erano poco liberiste. I precari si sono accumulati dappertutto con gravi responsabilità politiche e sindacali. L'incapacità di creare canali certi e qualificati di immissione al lavoro da insegnante è una delle maggiori colpe della nostra classe politica che mostra una totale impreparazione. Ricordate le abilitazioni clientelari della fine del primo centrosinistra ? i passaggi frenetici di cattedra ? ... Si sono costruite sacche enormi di precariato che, di per sé, rappresentano uno dei motivi di dequalificazione della scuola. I salari sono restati miserabili. La professione è un luogo dove rendere soddisfatte le donne delle famiglie italiane in cui è il marito che fa il lavoro "serio" (e qui si adombra la famiglia che ha in mente Fioroni e Binetti). I genitori, che credono d'aver imparato qualcosa dai dibattiti TV con Meluzzi, intervengono come elefanti in un negozio di vasi cinesi. I dirigenti prendono lauti stipendi ope legis (ci hanno pensato i sindacati a farli diventare dirigenti senza esami, in cambio di posti da dirigenti scolastici anche per se stessi e gratis) e nella gran parte dei casi sono pesci in barile. Gli studenti si scatenano avendo trovato ogni spazio tra le contraddizioni del sistema e le giustificazioni di psicopedagogisti. E' davvero sconsolante ripassare attraverso l'esperienza del centrosinistra, quando pensavamo di aver archiviato per sempre la ministra Moratti. Ho più volte detto che Moratti ha fatto poco in senso distruttivo perché non aveva le capacità e l'intelligenza per rompere dalle fondamenta. Tutto era stato pensato da Berlinguer e dal suo staff. Moratti ha solo portato alle estreme conseguenze il berlinguerismo. In questi anni passati all'ombra della virago Moratti credevo che qualcuno avesse capito. Certamente qualcuno ci imboniva, ad esempio dalle pagine di fuoriregistro, come l'ignava e tanti ispettori. Continuano con i loro tecnicismi e punti esclamativi ? Vanno in giro ancora a spiegare cosa occorre fare senza sapere qual è l'oggetto del contendere ? ma da quando questa gente non entra in una classe da "lavoratore della conoscenza" e per far lezione ? Da quelle parti ancora non è entrato il metodo sperimentale ? quello che vorrebbe delle marce indietro se certe esperienze e dimostrazioni danno esito negativo. Senza speranza continuano, purtroppo. Come continuano i convegni "parliamoci addosso" di enti sindacali o parasindacali ormai inutili eppure ancora pagati dai contribuenti. Qualche capoccione di tali enti mentre dice che vi è stata una grande discontinuità con il precedente governo (è la merce di scambio per i comandi) timidamente afferma che qualche problema c'è. E qui viene fuori la profonda ipocrisia di coloro che sanno vedere il mondo in modo manicheo: è rosa o nero a seconda che comandino gli amici o no. Chissà cosa dicono i fiancheggiatori del governo di fronte ai tagli continui di fondi per la scuola pubblica ? Vi sono scuole primarie che non possono più fare il tempo pieno per mancanza di personale. Vi sono altre scuole che sono minacciate di chiusura perché non hanno il numero di alunni sufficiente visto che i POF che prevedono i viaggi ad Amsterdam della scuola vicina sono più attraenti dei POF che prevedono di studiare. Si immettono gradualmente in ruolo qualche migliaio di insegnanti ? Sembrerebbe che si stanno creando quei nuovi posti che occorrono. Sbagliato! questi vanno via via a sostituire coloro che scappano verso la pensione. Ed alla fine i posti diminuiscono costantemente. Come quella cosa del completamento orario a 18 ore (anno per anno) dei ragionieri della politica che nulla sanno di scuola (aiutati da un sindacato scuola che ha altri problemi, come la difesa dei ... propri distacchi mediante giornate di lotta fatte di domenica) che comporta la progressiva sparizione della continuità didattica, con la distruzione dell'unità classe che si va ricomponendo con un numero di alunni sempre maggiore.
Alla fine resta solo la cronaca nera della
scuola, quella che annunciai nel 1998 l'annus horribilis di Berlinguer.
Ci dilettiamo con le tette ed i culi abilmente trasferiti nella
scuola, tette e culi che devono affiancare i dibattiti mutuati dalla
TV e che i POF prevedono in modo ampio. La tecnologia è il cellulare
che i poveri pargoli devono avere perché altrimenti i genitori si
preoccupano. E Fioroni è bravo perché fa l'inutile circolare sul
bullismo che per qualcuno è la discontinuità con la Moratti di cui
dicevo. Il metodo è sempre lo stesso, quello dei pezzenti della
politica e della didattica: intervenire a valle e MAI a monte. Infatti
si ritoccano gli esami e non le cose che si insegnano. Si va laggiù
senza pensare che è dal 1994 (Berlusconi-D'Onofrio) che siamo senza
esami di riparazione e senza una norma sostitutiva completa che
prevede, ad esempio, la frequenza dello stesso corso in cui si è stati
insufficienti l'anno successivo. Nessun operatore al lavoro sulla
scuola, solo pseudoscienziati, i sociologi, i pedagogisti, gli
psicologi, ... Gli insegnanti non contano nulla. Cosa possono dire ?
Infatti se ne vanno dalla scuola lasciandola a chi ormai, in grande
maggioranza, l'ambisce come secondo lavoro, come il rifugio di chi ha
fallito altrove, come uno stipendio e basta. |