È la rivoluzione che si propone di attuare l'Agenzia nazionale di valutazione dell'università e della ricerca che ha avuto ieri il via libera dal consiglio dei ministri.

Solo enti di ricerca e atenei efficienti
avranno le risorse.

da Italia Oggi del 6/4/2007

 

Risorse solo ai migliori. È la rivoluzione che si propone di attuare l'Agenzia nazionale di valutazione dell'università e della ricerca che ha avuto ieri il via libera dal consiglio dei ministri. D'ora in poi, quindi, secondo il provvedimento voluto da Fabio Mussi, la qualità del lavoro di università ed enti di ricerca sarà controllata e certificata. La conseguenza è che i fondi statali verranno attribuiti solo in base al merito. Il principio di base è semplice: chi lavorerà di più e meglio riceverà più stanziamenti. Atenei, facoltà, dipartimenti, corsi di studio, master e dottorati compresi, ma anche i docenti saranno messi sotto la lente d'ingrandimento. Sotto l'obiettivo anche centri, consorzi interuniversitari e i consorzi per la ricerca. L'Anvur prenderà il posto degli organi di valutazione attualmente esistenti: il Civr (Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca) e il Cnvsu (Comitato nazionale per la valutazione del sistema universitario). L'Agenzia, che avrà sede a Roma, sarà un soggetto terzo per garantire valutazioni oggettive, avrà come missione principale quella di promuovere la qualità del sistema italiano delle università e della ricerca, operando in base a principi di ´imparzialità, professionalità, trasparenza e pubblicità degli atti'. Con l'istituzione dell'Agenzia riprenderanno i rapporti al parlamento sullo stato di università e ricerca che saranno a cadenza biennale. E tutti i risultati dell'attività del nuovo organo saranno resi pubblici e più facilmente consultabili. Ma quel che più conta, è che il giudizio dell'Anvur inciderà sulla distribuzione dei finanziamenti ad atenei ed enti di ricerca in base alla qualità dei risultati delle attività svolte. Ma non finisce qui. Infatti i più virtuosi, coloro cioè che raggiungeranno elevati standard di qualità nella didattica e nella ricerca, avranno quote aggiuntive premiali annuali del fondo di finanziamento ordinario. Qualora, invece, al contrario saranno accertati casi di gravi inadempienze l'Agenzia dovrà segnalarli al ministero dell'università. Ma non solo. L'Agenzia può anche essere chiamata a svolgere funzioni di valutazione ex post della qualità del reclutamento del personale docente e di ricerca delle università e degli enti. Anche gli studenti saranno coinvolti nel giudizio periodico della qualità dei corsi di studio e dei servizi universitari. Agli organi valutati l'Agenzia dovrà suggerire le iniziative da intraprendere per apportare miglioramenti. E se nuovi atenei o sedi distaccate di università vorranno aprire i battenti, sarà ancora l'Anvur a stabilire i requisiti necessari in termini di risorse umane, infrastrutturali e finanziarie stabili, decidendo anche sull'accreditamento di atenei ed enti di ricerca. Sulla base di specifici accordi, l'Anvur può perfino svolgere attività di consulenza per gli enti pubblici interessati. Questa la composizione della nuova authority: un presidente eletto dal consiglio direttivo tra i suoi componenti che assicurerà il coordinamento delle strategie e delle attività, un consiglio direttivo, formato da sette componenti, nominati con decreto del presidente del consiglio, su suggerimento del ministro che dovrà sentire le commissioni competenti in parlamento e il collegio dei revisori dei conti. L'Anvur avrà anche un comitato consultivo. Le risorse umane dei comitati di valutazione oggi esistenti (Civr e Cnvsu) passeranno alla nuova Agenzia, così come le banche dati. Per il funzionamento dell'Agenzia sono stati stanziati 5 milioni di euro annui.