Mi impegno a rifare la legge cancellata dalla Moratti"

Tempo pieno, Prodi blocca la protesta .

A San Lazzaro per l'inaugurazione della mediateca
il presidente del consiglio ha incontrato genitori, maestri e bambini
"Metteremo 1000 insegnanti in più".
La promessa convince tutti: "Siamo molto contenti, ora aspettiamo i fatti"

Ilaria Venturi, la Repubblica, 1/4/2007

 

QUANDO arriva, il sindaco Macciantelli e il parroco don Domenico lo attendono davanti alla nuova mediateca in via Caselle, ma Romano Prodi si concede prima al popolo del tempo pieno che lo attende dall'altra parte della strada con striscioni e figli piccoli per mano. «Sono venuto per salutare i bambini, parlerò con la vostra delegazione», dice il premier. «Chiediamo fatti, non parole», lo apostrofa un papà. «Parlo di insegnanti e soldi, questi sono fatti», risponde lui mentre una settantina di genitori e insegnanti scandiscono: «Tempo pieno, tempo pieno». Ed è quello che Prodi è venuto a garantire. Con mille insegnanti in più, a livello nazionale. E una legge che ripristinerà quello che la Moratti aveva cancellato. Prodi conferma quello che il vice ministro all'istruzione Mariangela Bastico aveva preannunciato e sceglie il sabato a San Lazzaro per farlo. Tra Iraq e liberalizzazioni, il presidente del consiglio si occupa di tempo pieno. Abbraccia sul vialetto la maestra di suo figlio Antonio, poi per venti minuti e oltre, prima ancora del taglio del nastro, ascolta tutti.

Ci sono anche Angela e Rosaria, supplenti alla materna che da tre mesi non prendono lo stipendio. Prodi annuncia: «Abbiamo posto le risorse per garantire il mantenimento e lo sviluppo del tempo pieno e della scuola dell'infanzia che riteniamo essere i due momenti formativi più importanti. La lunga presenza a scuola, che deve essere di qualità, è un'occasione in più per le famiglie, ma soprattutto un modello educativo indispensabile per non rischiare che i bambini siano educati solo dalla televisione baby sitter». E ancora: «Vogliamo offrire il tempo pieno come modello scolastico generale e totale per questo stiamo presentando un disegno di legge, `Norme urgenti in materia di istruzione', che avrà la precedenza nel cammino legislativo per il ripristino della norma sul tempo pieno abrogata dalla Moratti. Inoltre mettiamo mille insegnanti in più per il tempo pieno e le scuole dell'infanzia che distribuiremo tenendo conto dell'incremento dei bambini e per tentare di far aumentare l'offerta di tempo pieno dove non c'è. Certo non potremo concedere nulla laddove non ci sono le aule. Le cose si stanno aggiustando, se avessi fatto una politica diversa con una Finanziaria spendacciona oggi sarei qui a dirvi che bisogna continuare a calare le spese per la scuola, non è così, il nostro stile di governo è fare i passi uno per uno».

Ci crede Prodi, ci ha creduto la moglie che lo accompagna e che ha scelto il tempo pieno per i suoi figli. Anche se fatica a dimostrarlo di fronte a una scuola messa in ginocchio, quella che ha ereditato, di fronte a insegnanti e genitori scettici, stremati dai tagli della Moratti e che concludono: «Grazie per averci incontrato e per la disponibilità all'ascolto, siamo molto soddisfatti. Ma l'aspettiamo sui fatti, i bambini vanno a scuola a settembre e non possiamo aspettare i tempo biblici della politica». Prodi li saluta così: «Avete ottenuto una piccola marcia in avanti, un impegno serio. Al tempo pieno ci arriviamo completamente e neanche troppo in avanti». Attacca la banda. E via con i discorsi ufficiali.