A mali estremi ... estremi rimedi.
di Grazia Perrone da
Fuoriregistro del
17/4/2007
Anche
Repubblica
se n'è accorta.
Nelle scuole della Repubblica - che Berlinguer ha voluto
autonome
- mancano i soldi per pagare le supplenze degli insegnanti assenti per
malattia. il problema delle supplenze brevi sta assumendo dimensioni
così rilevanti da interferire pesantemente sul corretto funzionamento
delle attività scolastiche ed amministrative.
Chi a scuola ci va tutti i giorni sa benissimo che si sommano
questioni relative alle risorse economiche delle scuole, alla sempre
più evidente inadeguatezza delle norme e delle procedure previste
dallo specifico regolamento, alla crescita - senza freni - del
precariato nella scuola.
In moltissime scuole del
Belpaese
(e mi riferisco, in particolare, a quelle che conosco meglio: quelle
(ex) elementari) la situazione è davvero grave. Il mancato reperimento
di insegnanti supplenti costringe continuamente a soluzioni
estemporanee di emergenza. La programmazione didattica e le attività
scolastiche vengono, quasi quotidianamente, alterate e talvolta
compromesse, non potendo portare avanti progetti di recupero. In una
situazione di emergenza come questa sono molti i collegi dei docenti
che hanno dovuto rivedere la delibera precedente adottata e
destinare tutte le
ore di contemporaneità
alle supplenze. In casi gravi mi segnalano anche - come
prassi costante e
illegale - lo
... "smembramento
delle
classi"
con tutto quel che ne consegue in termini di qualità (e continuità)
dell'attività didattica.
Nel corso di questi mesi in molti hanno intravisto nell'emanazione del
nuovo regolamento per le supplenze la soluzione all'annoso problema
del reperimento di docenti soprattutto per quanto concerne le
supplenze brevi.
Ebbene, da quanto mi risulta da numerose segnalazioni pervenutemi, il
prossimo anno (ma - come denuncia Repubblica - accade già oggi) il
problema non sarà quello di individuare personale disponibile in
quanto le
scuole "autonome" non avranno fondi per effettuare tali nomine.
Mi comunicano che - nei prossimi giorni - i dirigenti scolastici di
una provincia
dell'impero
si ritroveranno per individuare una linea comune di protesta ma, la
cosa più probabile sarà quella di
eliminare la
compresenza per garantire, con queste ore, la sostituzione dei
colleghi assenti.
Sia ben chiaro,
essi stessi riconoscono che la qualità del servizio non potrà che
peggiorare ma ... almeno si terranno buone le famiglie...
A questo punto siamo arrivati. Ragione per la quale non appare
peregrina l'ipotesi estrema: "se
le cose non cambiano, non deve essere la qualità del servizio a calare
ma il numero di ore offerte alle famiglie".
Ovvero ... se
il Governo non ci mette in condizione di garantire il tempo pieno noi
non lo offriamo più!
A mali estremi estremi rimedi.