Fino al prossimo gennaio da Tuttoscuola, 4/4/2007
Sciopero della scuola a parte, c’è un’altra questione non da poco che dovrà essere valutato: i tempi del contratto.
Il ministro, nell’aprire ai sindacati del
pubblico impiego con la sua offerta di 1,7 miliardi (con la speranza
che revochino), ha fatto tre precisazioni non di poco conto. Le prime due notizie non sono entusiasmanti, anche perché il contratto, anche per gli altri dipendenti statali, è scaduto dal 31 dicembre 2005. Gli aumenti dovrebbero perciò decorrere dal 1° gennaio 2006, anziché dal 1° gennaio 2007 come affermato dal ministro. Si perderebbe un anno? Ecco, forse, perché il ministro ha parlato di minori aumenti. L’altra notizia era nell’aria: i soldi per il momento non ci sono (o non ce ne sono abbastanza) e occorrerà attendere che arrivino con la Finanziaria 2008, cioè come minimo dal gennaio prossimo. Si potrà, dunque, aprire la vertenza, avviare trattative, pervenire ad ipotesi di accordo, ma il contratto vero e proprio non potrà (non potrebbe) essere firmato prima del 2008.
Gli aumenti non coperti da effettive
disponibilità finanziarie non potrebbero infatti avere la prescritta
registrazione finale della Corte dei Conti. |