Un popolo “fedele nei secoli”.
di Reginaldo Palermo, da
ScuolaOggi del
20/4/2007
Osserva Dedalus che ormai non passa giorno senza
almeno una protesta sulla carenza di risorse finanziarie o sui
supplenti che non vengono pagati. Così come – aggiungo io - non passa
giorno che gli “intellettuali” del WEB (docenti, dirigenti, ecc..) non
mettano in evidenza la propria delusione rispetto alle risposte che il
Governo e l’Amministrazione stanno dando al problema.
L’intervento di Dedalus si intitola – molto significativamente – “Ma
Bastico e Barbieri si rendono conto ?”. Giusto per rispolverare la
memoria a qualche lettore, ricordiamo che Mariangela Bastico è
l’attuale Vice-Ministro della Pubblica Istruzione ed ha ricoperto fino
a un anno fa l’incarico di assessore all’istruzione nella regione
Emilia-Romagna; Emanuele Barbieri è ora direttore generale presso il
Ministero ed stato segretario nazionale di Cgil-Scuola prima di Enrico
Panini. Dedalus conclude il suo intervento affermando che non ci si
aspetterebbe tutto questo da un governo di centro-sinistra. Mi spiace,
ma sono in disaccordo.
Questo Governo (e questo staff ministeriale in particolare) si sta
permettendo di tutto e di più perché sa benissimo che – a conti fatti
– al momento del voto il popolo della scuola non “tradirà”. Insomma,
mi pare che la logica che sta dietro le scelte di Fioroni & C. è molto
semplice: “Questo è ciò che siamo in grado di fare…. Non vi piace ?
Non c’è nessun problema, mandateci a casa, facciamo nuove elezioni e
vediamo che succede… Cari insegnanti, cari sindacalisti e cari
dirigenti scolastici siete disposti a correre il rischio di sopportare
per altri 5 anni un nuovo triumvirato sullo stile
Berlusconi-Tremonti-Moratti ?”
Fioroni & C. sanno molto bene che il popolo della scuola è disposto a
tutto (mancanza di supplenti, tagli di organici, riduzione di risorse,
ecc..) pur di non dover subire le ben note angherie del periodo
morattiano (tutor, portfolio, mancanza di Darwin nelle Indicazioni,
per citare le nefandezze peggiori).
Da questa situazione non si esce, a meno qualche intellettuale del WEB
non incominci a lanciare messaggi diversi, smettendola di protestare e
facendo osservare a Fioroni, Bastico e Barbieri che aver votato per un
Governo di centro-sinistra per avere come risultato scelte politiche
di destra non è il massimo delle aspirazioni del popolo della scuola.
Qualcuno dovrebbe cominciare a dire che il voto al centro-sinistra non
è un atto dovuto. E che fra il voto al bieco centro-destra e quello al
centro-sinistra esiste anche la ragionevole ipotesi di impiegare la
giornata dedicata al voto ad una sana escursione in montagna (o al
mare, a seconda dei gusti).
Fino a quando il centro-sinistra continuerà a “crogiolarsi” nell’idea
che il popolo della scuola sarà comunque “fedele nei secoli”, non
potrà cambiare nulla, anzi tagli di organici e riduzione di risorse
non potranno che aumentare.