I primi esiti delle audizioni
sulle nuove Indicazioni nazionali.
Tempi stretti?

da TuttoscuolaNews N. 288, 16 aprile 2007

 

Tuttoscuola.com ha dato notizia nei giorni scorsi dell'avvio delle fase due delle nuove Indicazioni nazionali, dopo la presentazione il 3 aprile scorso del documento di base predisposto dalla Commissione di esperti presieduta dal prof. Ceruti dell'Università di Bergamo.

Nella settimana scorsa la commissione ha incontrato diverse associazioni e rappresentanze sindacali, alcune delle quali hanno già espresso pubblicamente le loro osservazioni.

L'Anci, l'Associazione dei Comuni italiani, si è limitata a dare sintetica notizia dell'incontro, precisando che i tempi di consultazione e di elaborazione saranno piuttosto serrati, in quanto il ministro dell'istruzione Fioroni vorrebbe presentare alle scuole il lavoro della commissione per il prossimo anno scolastico, anche se "non si tratterà di Indicazioni definitive - precisa l'Anci - queste infatti saranno suscettibili di revisione. Solo dopo averle direttamente sperimentate nelle aule scolastiche ed aver raccolto i suggerimenti, le Indicazioni potranno essere definitivamente integrate e corrette".

La Flc Cgil riserva a questo primo incontro al ministero un ampio spazio sul proprio sito, esprimendo valutazioni di metodo e di merito sui documenti della commissione (oltre al documento di base presentato il 3 aprile scorso, vi è anche un documento sui nuovi curricoli consegnato alle associazioni).

Il sindacato di Panini è comunque critico sulla tempistica voluta dal ministro Fioroni.
"La tempistica è sbagliata, troppo affrettata, dal momento che questi documenti devono contenere aspetti di forte prescrittività. Questo da una parte non consente ai docenti di interiorizzare come dovrebbero l'innovazione, cogliendone tutte le implicazioni ed apprestandosi, in piena consapevolezza, a realizzarle. Dall'altra c'è il rischio di produrre documenti di basso profilo che non coinvolgono profondamente l'interesse professionale dei docenti".

Insomma tempi distesi per un cambiamento che non sia solo di facciata, suggerisce il sindacato.